Luigi Meneghello: differenze tra le versioni

partigiano, accademico e scrittore italiano (1922-2007)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m formattazione
(Nessuna differenza)

Versione delle 17:19, 8 apr 2008

Luigi Meneghello (1922 – 2007), scrittore italiano.

Le Carte

Volume I: Anni sessanta

  • L'esperienza si atteggia così, per esempio in questa facciata di mattoni rossi, con una finestra, che dà su questo giardino. La realtà delle cose del mondo è, pare, quella che percepiamo con i sensi, una serie di avventure individuali. Le tende sono verde ramarro, scolorite; è domenica, c'è il sole, è settembre, è Manchester. Tenere fermo qualcosa. I giorni e le notti scorrono in gore profonde, ricolme di roba diversa, ricche come prodigiose casse di giocattoli vecchi in soffitta.
  • "Tocca agli storici della politica, e anche a quelli della letteratura, mettere in chiaro..." non importa che cosa. Tocca invece a noi fare un aforisma. Tutti mettono in chiaro, ma quando hanno finito è ancora buio.
  • Nella vita ordinaria da noi si diceva solo "mangiare a mezzogiorno", ma poi costoro si sono messi a dire "vieni a colazione..." "restate a colazione...". Pareva un' assurdità ("Cossa ghe ze' a colassion?" "Minestra de verze"). Eppure questa parola ha conquistato l'Italia: un giorno sembrerà perfino naturale, e nessuno si chiederà più a quale idiozia dei padri la dobbiamo.
  • Tornando dopo una lunga assenza si vedono le stesse cose sotto una luce che cambia. Appaiono più crude le brutte immagini... Com'è invecchiata la gente, che crude immagini! "Oggi digerire è facile" annuncia una figura a tutta pagina nel giornale. Un uomo digrigna i denti bianchi e si appoggia una mano sul petto per contenere la gioia e quasi toccar con mano che è veramente facile digerire. L'uomo è probabilmente cristiano e se lo interroghi dice di credere in Dio. Digerisce a Sua immagine e somiglianza.
  • "Non ho mai capito la politica, né in pratica né in teoria. Lo scrivo con riluttanza e non ho mai avuto il coraggio di confessarlo apertamente a nessuno: anzi ho dovuto spesso fingere di intendermene p.e. della dottrina che la politica è "autonoma", o di sapere in che cosa consisteva la grandezza del conte di Cavour". Carlo mi guarda compiaciuto e conclude: "Ora che l'ho detto mi sento meglio, e posso aggiungere che l'unica cosa che mi pare di sapere intorno alla politica è che so che c'è ma vorrei che andasse via".

[Luigi Meneghello, Le Carte. Volume I: Anni sessanta, Rizzoli, Milano, 1999]

Altri progetti