Enrico Panzacchi: differenze tra le versioni

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*Mentre la fiamma crepita, | Ghita, che resta a fare? | Stringiamci al focolare | E amiamo, amiamo... amiam! (da ''Amore e neve'', 13-16)
*Dal fresco rezzo della stanza mia | Veggo laggiù brillar nitidamente | L’asciutta rena e i sassi del torrente, | Che un limpido fil d’acqua al fiume invia: || Rompe il verde del pian la bianca via | Che s’allontana tortüosamente; | Presso la siepe, al sol, dorme un pezzente | Del suo magro cagnuolo in compagnia: || Più là, da un campo biondeggiante, uguale | Suona il rispetto d’una curva schiera | Di mietitrici: stridon le cicale: | | E per l’aria tranquilla, in tra la nera | Cànepa, d’improvviso ondeggia e sale | Il fumo e il fischio della vaporiera. (''Meriggio'')
 
==Citazioni su Enrico Panzacchi==
*Poeta melico per eccellenza, egli fu per un certo tempo il poeta di tutti i romanzieri e questo genere d’arte che rispondeva intimamente al suo sentimento di melico, fu sempre la nota dominante di tutta la sua poesia (E. Lamma, ''Enrico Panzacchi (16 Dicembre 1840-5 Ottobre 1904). Ricordi e memorie'', Bologna, Zanichelli, 1905, p. 4)
 
==Bibliografia==
*Enrico Panzacchi, ''Lyrica. Romanze e canzoni'', Zanichelli, Bologna 1877.
* E. Lamma, ''Enrico Panzacchi (16 Dicembre 1840-5 Ottobre 1904). Ricordi e memorie'', Bologna, Zanichelli, 1905.
 
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