Il cavaliere dalla pelle di leopardo: differenze tra le versioni

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*Poiché il grazioso e bel leopardo mi richiama l'immagine della mia adorata, io ammiro la pelle di questa fiera e la porto come mantello inseparabile. (Tariel, n. 639; 1945)
*Se un [[medico]], sia pur celeberrimo, cade ammalato, fa chiamare un altro medico che gli tasti il polso e gli domandi dove arde il fuoco del male. Il vicino conosce i [[Vizio|vizi]] del vicino meglio dei propri. (Avthandil, n. 644; 1945)
 
*Senza tregua l'Universo tormenta l'uomo, la vita terrena è sempre irta di [[spina|spine]], il rosso zafferano assume talora un cupo colore. (n. 671; 1945)
*Se un impetuoso fato su un uomo si accanisce, canna | si fa pruno, e stinge il nobile opale in zafferano. (n. 671; 1998)
 
*L'Universo, l'esistenza e l'uomo stesso non contano più per il cavaliere dalla pelle di leopardo. Un essere umano non è per lui che un bipede selvaggio; egli si aggira, come un insensato, tra fiere mai viste e piange nella sua disperata solitudine. (Avthandil, n. 680; 1945)
 
*Io credo che l'[[Amicizia|amico]] debba affrontare per l'amico qualsiasi pericolo; egli dev'essere pronto a dare il suo cuore pel cuore del vicino: l'amicizia dirige il cammino, e l'amore è ponte per questo scambio. (Avthandil, n. 685; 1945)
*Da duolo non rifugge amico per amore dell'amico. | Cuore per cuore e affetto per spianar la strada, dell'amato | pena dev'essere all'amante pena. Vedi: senza di lui | non v'ha gioia per me né mi cale di mia stessa vita. (Avthandil, n. 685; 1998)
 
*Se bisogna provare con atti la devozione a un amico, bisogna trovare per lui un rimedio, fosse anche a prezzo di una sventura. (Avthandil, n. 688; 1945)
*L'affetto | grande per l'amico deve te a sanarlo far solerte | fino a rischiar l'ignoto. (Avthandil, n. 688; 1998)
 
*Ogni separazione è un veleno per gli innamorati! (n. 698; 1945)
*Il [[cuore]] umano è sempre crudele, vorace e insaziabile: dimentico talore delle sciagure più gravi, è assetato di allegria.<br>O cuore umano! Cieco e imprevidente in eterno, incapace di misura! La morte stessa non può dominarti, né alcun sovrano di questa terra! (n. 700; 1945)
 
*Se domandiamo al Creatore il benessere e la gioia, dobbiamo saper sopportare anche le privazioni e le sventure. (Avthandil, n. 708; 1945)
*Se al ciel | s'implora gaudio, sia il nostro capo anche al dolore prono. (Avthandil, n. 708; 1998)
 
*L'uomo valoroso si rivela nella fedeltà ai suoi giuramenti. (Avthandil, n. 730; 1945)
*È il giuramento che mette l'uomo a prova. (Avthandil, n. 730; 1998)
 
*Conviene che il suddito devoto dica tutta la verità al Sovrano anche se spiacevole, ma allora la parola non deve forse essere ben misurata e giustificata? (Re Rostevan, n. 740; 1945)
*Non deve risparmiar fastidi un servo al sire quando | stupidamente blatera discorsi sciocchi? (Re Rostevan, n. 740; 1998)
 
*Il Creatore non lascia mai senza castigo l'autore di un'ingiustizia! (Avthandil, n. 756; 1945)
*V'ha dunque menda che lasci Iddio impunita? (Avthandil, n. 756; 1998)
 
*La sofferenza cagionata dalla [[solitudine]] è, certo, il martirio più acuto. (Sciermadin, n. 763; 1945)
 
*La fuga è la sorte inevitabile degli innamorati; essi non hanno il tempo d'invecchiare. (Avthandil, n. 765; 1945)
*Errante | cavaliere è sol chi ama né ama d'invecchiar oziando. (Avthandil, n. 765; 1998)
 
*La menzogna è la prima causa di ogni disgrazia. (Avthandil, n. 771; 1945)
*Spergiuro è cagion d'ogni malanno. (Avthandil, n. 771; 1998)
 
*Conserviamo i nostri amici: non dimenticarli è un obbligo sacro, trattenerli nella mente non ci nuoce mai! (Avthandil, n. 779; 1945)
*Non certo una via stretta, un roccioso cammino, potranno mettere ostacolo alla marcia fatale della [[morte]]; essa passa livellando ugualmente deboli e forti.<br>La terra ci riunisce tutti; la tomba si apre infine per i giovani e per i vecchi, ma ricordati che una morte gloriosa è preferibile a una vita di vergogna. (Avthandil, n. 781; 1945)
*La rosa più bella appassisce senza sole e perde il suo splendido colore. Così per noi: il distacco dall'amato riapre l'antica piaga e rinnova le sofferenze. (n. 811; 1945)
*O sole, immagine dell'unità suprema, senza spazio né istante, senza limiti né tempo! Tu sei unico maestro e governatore dei mondi, e i cieli obbediscono alla tua volontà per una durata incalcolabile. (Avthandil, n. 816; 1945)
 
*Chi non cerca amici è nemico di se stesso. (n. 834; 1945)
*Causa a suo mal | è chi a cercar amici è pigro. (n. 834; 1998)
 
*Un vero [[fratello]] rivela la sua fratellanza quando sovrasta il pericolo. (n. 850; 1945)
*La conoscenza di se stesso getta l'uomo nelle braccia del dolore. (Avthandil, n. 855; 1945)
*Si è domandato un giorno alla rosa: "Chi ti ha creato tanto graziosa e bella di colore? È gran meraviglia che tu sia sempre circondata da tante [[rosa e spina|spine]]. Perché è tanto difficile coglierti senza ferirsi?"<br>Ed essa ha risposto: "Il dolce si raggiunge attraverso l'amaro! Certo, meglio vale ciò che è raro: se la bellezza abbonda, essa non avrà più lo stesso valore." (Avthandil, n. 858; 1945)
 
*Non bisogna seguire sempre il cammino difficile dei [[Desiderio|desideri]] che non conoscono limiti; bisogna frenare le ali del volere. (Avthandil, n. 860; 1945)
*Scorda il disegno insano e a saggia scelta | volgi l'estro. (Avthandil, n. 860; 1998)
 
*Una [[parola]] inopportuna è più acre dell'aceto. (Tariel, n. 876; 1945)
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*Il contrattempo e la menzogna: ecco il male dell'Universo. (n. 985; 1945)
*Chi si lamenta ed esita non ricava nulla, e oltre tutto perde il suo tempo! (Avthandil, n. 1014; 1945)
 
*Uomo! Non fidarti della tua forza, né vantarti come un ubriaco. La forza è vana senza l'aiuto divino. Una piccola scintilla basta a incenerire grandi alberi, un bosco intero; se Dio ti protegge, il legno diviene, in combattimento, tagliente come una spada. (n. 1024; 1945)
*Non menare di tua forza vanto, o uomo, come chi è preda | al vino: non serve a nulla se il cielo non l'avalla. | Esile fiamma può sconfiggere un bosco e farne brace. | Se Dio t'aiuta, t'è un palo più di sciabola tagliente. (n. 1024; 1998)
 
*Bisogna tenersi il più lontano possibile da una donna leggera. Carezzevole e amorosa, ella ispira dapprima fiducia ed è fiduciosa; ma poi improvvisamente tradisce, rompendo la parola data. Per questo non bisogna mai confidare un segreto a una donna. (n. 1059; 1945)
*O sole! Dio ha voluto che tu fossi un sole sulla terra, per la gioia di coloro che vengono illuminati dai tuoi raggi e per infiammare quelli che incontri sulla tua strada. Le stelle sono felici e orgogliose di guardarti e lodarti.<br>Chiunque ti veda s'innamora di te fino a venir meno. Sei una rosa, e non comprendo come gli [[Usignolo|usignoli]] non si posino sopra di te per cantare. I fiori appassiscono, al cospetto della tua bellezza, e la mia bellezza avvizzisce. Se i raggi del sole non mi ravviveranno a tempo, sarò perduta. (Fatman, n. 1063-1064; 1945)
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*L'oro non dà una gioia continua ai suoi devoti ammiratori.<br>L'amore della ricchezza provoca odio, al quale seguono il male e la disgrazia. L'oro è in continuo moto: viene e va; la sua potenza è effimera. Esso inchioda l'anima alle cose terrene e paralizza ogni slancio. (Avthandil, n. 1175; 1945)
 
*L'uomo si [[disonore|disonora]] quando è senza cuore, la donna quando si vende. (Avthandil, n. 1182; 1945)
*Come si disonora l'uomo | se è codardo, così la donna quando libertina. (Avthandil, n. 1182; 1998)
 
*È scritto nei grandi libri che un [[Amico e nemico|amico]] malevolo è peggiore di un [[Amico e nemico|nemico]] dichiarato. (Avthandil, n. 1189; 1945)
*O universo, uguale a Satana per la menzogna! Nessuno saprebbe indovinare la tua essenza e dove tu ordisci i tuoi tradimenti. (n. 1191; 1945)
 
*Staccato dalla mia amata, io sono un usignolo sdraiato nel sudiciume come un corvo! (Avthandil, n. 1231; 1945)
*"Mirate amanti: [...] ha l'usignol 'na rosa, | ma da lei lungi siede come [[cornacchia]] sui rifiuti! (Avthandil, n. 1231; 1998)
 
*Se il corvo trova una rosa, crede di essere un usignolo! (n. 1232; 1945)
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*Certo, l'inverno uccide le rose, sfogliandone i petali; anche il sole estivo brucia se è accompagnato dalla siccità, ma i dolci trilli dell'usignolo si fanno sentire sulle loro corolle. (n. 1323; 1945)
*Vizze fa l'inverno rose e di petali le spoglia. | L'abbrucia d'estate l'impietoso sole, sicché piangono | l'arsura e dolce su di loro alza il lamento l'usignolo. | Brucia del pari una ferita per l'[[afa]] e per il [[gelo]]. (n. 1323; 1998)
 
*Quando le nubi si sciolgono in pioggia, i torrenti rovinano già dalle montagne, e un terribile frastuono rieccheggia nelle gole; ma quando raggiungono il mare ritornano calmi. (n. 1386; 1945)
*Un vero uomo non fa festa prima di aver superato i dolori! (n. 1555; 1945)