Vittorio Emanuele Orlando: differenze tra le versioni

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*Dobbiamo considerare il peggio. Non voglio la risposta oggi. Noi possiamo, dopo quattro anni di inenarrabili privazioni e sacrifici, per cui nessun altro paese ci supera, trovarci di nuovo dinanzi a sacrifici. In questo momento l'Italia è più grande, è più pronta di prima; è grande come nel maggio 1915. Vi domando però che la decisione sia maturata. Non è solo il rifornimento che manca. Ma l'Italia conosce la fame: non conosce il disonore.<ref>Da un discorso del 26 aprile 1919; citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/643#c1821|p. 611]].</ref>
*Il [[Bene e male|bene e il male]] non hanno alcun limite, fuorché quello di esistere entrambi. (da ''Discorsi per la guerra e per la pace'')
*{{NDR|All'Assemblea Costituente}} In quest'Assemblea, dunque, il popolo italiano è sovrano, ma, anche, il solo sovrano, l'arbitro assoluto della decisione del proprio destino.<ref>{{Cita web|url=http://www.camera.it/_dati/Costituente/Lavori/Assemblea/sed001/sed001.pdf|titolo=Assemblea Costituente - Seduta di martedì 25 giugno 1946|accesso=2022-05-04|p=2}}</ref>
*In questa guerra che noi accettammo, non perché breve, facile e sicura, ma perché, sapendola invece terribile e lunga, era guerra giusta e necessaria, qualche cosa è avvenuto onde il pensiero si esalta e il cuore si gonfia di commozione. Pensate: tutti gl'Italiani per tutta l'Italia!<ref>Da ''Discorsi per la guerra'', Biblioteca dell'«Eloquenza», Roma, 1919, p. 30.</ref>
*Io credo che veramente il [[Francesco Saverio Nitti|Nitti]] fu un uomo fatale all'Italia, ma verso il quale durante tutto quest'ultimo ventennio mi sono astenuto dal pronunciare anche soltanto una parola amara, per ciò che egli è stato ed è un perseguitato e un assente: due ragioni decisive per cui egli ha diritto al mio rispetto.<ref>Da ''Memorie, 1915-1919'', a cura di Rodolfo Mosca, Rizzoli, 1960, p. 17.</ref>