Carlo Pascal: differenze tra le versioni

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*A noi bastano le insigni testimonianze di Catullo, di {{sic|Vergilio}}, di Gellio per credere al valore poetico di [[Gaio Elvio Cinna|Cinna]]. Se Catullo gli prediceva l'immortalità e giudicava che i suoi carmi erano piccoli monumenti, se {{sic|Vergilio}} sotto pastorali spoglie asseriva non potere cantare cosa degna di Varo o di Cinna, se Gellio con espressione non certo di ammirazione fervida, ma pur di sincera stima, il chiamava ''non ignobilis neque indoctus poeta'', questi apprezzamenti provengono da persone di così fine gusto e di così alto giudizio, che non è possibile disconoscerne o attenuarne il valore.<ref>Da ''Poeti e personaggi catulliani'', Francesco Battiato editore, Catania, 1916, [https://archive.org/details/poetiepersonaggi00pascuoft/page/49/mode/1up cap. II, p. 73].</ref>
 
*Di {{sic|C}}. Elvio Cinna fecero spesso menzione gli antichi a proposito della morte di Cesare, e narrarono un tragico equivoco, del quale Cinna appunto rimase vittima. Egli, che era stato fido amico di Cesare, volle partecipare agli estremi onori, che si rendevano al rogo dell'ucciso: ma fu dal popolo scambiato, per errore del nome, con Cornelio Cinna, che aveva il giorno prima parlato contro Cesare e che era tra i congiurati; e fu dal furore popolare miseramente trucidato, e ne fu portato in giro, orrendo trofeo di sciagurata vendetta, il capo confitto ad un'asta.<ref>Da ''Poeti e personaggi catulliani'', Francesco Battiato editore, Catania, 1916, [https://archive.org/details/poetiepersonaggi00pascuoft/page/49/mode/1up cap. II, pp. 49-50].</ref>
 
*[[Marco Celio Rufo|M. Celio Rufo]] fu giovane di molto ingegno e di buoni studii, ma corrottissimo di costumi. Volendo egli procurarsi nella vita pubblica autorità e potenza, scelse la più trista delle vie, quella dell'accusare; ma fu ripagato di pari moneta dal figlio di una sua vittima.<ref>Da ''Poeti e personaggi catulliani'', Francesco Battiato editore, Catania, 1916, [https://archive.org/details/poetiepersonaggi00pascuoft/page/102/mode/1up cap. IV, p. 102].</ref>
 
*[[Virgilio|{{sic|Vergilio}}]] è la più larga fonte di espressioni proverbiali o quasi proverbiali, di origine letteraria, vale a dire di quelle espressioni, che si fissarono nella memoria del popolo o degli scrittori di ogni età per effetto appunto dei versi suoi, studiati e imparati a memoria.<ref>Da ''Paremiografia Catulliana e Virgiliana'' in ''Athenaeum'', a. V, fasc. I, Pavia, genn. 1917, p. 20-26.</ref>