Alan Duff: differenze tra le versioni

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*Il mondo di Jake era fisico; ed era consapevole che fosse fisico. Era sicuro che quasi il mondo intero la vedesse alla stessa maniera. Era lì quando si svegliava ogni giorno (o notte) nella sacca della sua mente come qualcosa di fisico. Vedeva la gente dappertutto, ma principalmente uomini, ed erano impegnati in combattimenti fisici, argomenti di carattere bellico, il loro potenziale guerresco, quanto sarebbero probabilmente stati capaci di essere veloci, quanto abili nella mira e nella forza e se era entrambe le mani o solo normale, destro o sinistro (sempre in quest'ordine), avesse questo o quello adottato quel nuovo stile moderno di combattimento con l'uso della fronte, il ginocchio, o qualunque cosa capiti sottomano. La sua mente copriva tutta la gamma dei confronti fisici. Vedeva gli altri innanzitutto nei termini del loro potenziale bellico, prima di vedere qualunque altra cosa. Persino alla TV, quando stava a guardare quella dannata scatola, si soffermava sempre a studiare qualche tizio e a domandarsi se sarebbe stato in grado di fare a pugni o no. Specialmente quei tipi tutti tirati con quei cazzo di capelli che non ne avevano uno fuori posto; gli facevano stridere i denti, con la voglia addosso di tuffarsi dentro la TV e ridurre in poltiglia il faccino da angioletto di quello stronzo. E così potente era il suo odio, che per forza (non c'era nemmeno da starci a pensar su) doveva essere perfettamente giustificato. Allo stesso modo, i casi rari in cui gli capitava di rompere qualche faccia da angioletto nel suo mondo reale (per il fatto puro e semplice di avere quell'aspetto che Jake definiva da angioletto) mai gli sovveniva il dubbio che potesse esserci qualcosa di storto nel suo atteggiamento, magari nella sua testa. Impossibile: praticamente tutte le persone con cui aveva a che fare (con cui beveva) la pensavano come lui. Ne era sicuro. (pp. 56-57)
*Senza lavoro. E nemmeno cercarne uno. Ma perché un uomo dovrebbe cercarlo quando il governo gli passa altrettanto per starsene a casa? C'è da essere un idiota ad andare a lavorare per tirar su la grana quando non hai che da scendere alla cassetta della corrispondenza davanti a casa il giovedì mattina ed eccola lì. Trecentosessanta dindini. Per starsene con il culo ben comodo a casa. Si fottano. Se sono così stupidi da pagare quest'uomo, non è così stupido da non incassare. (p. 60)
*Ci saranno birre gratis in questo mondo qua e là, ma nessuno ti regala la reputazione di uno che sa picchiare, non dai maori. Devi guadagnartela. E c'è sempre qualche giovane che salta fuori a volertela portar via. Noi maori si era guerrieri un tempo. E potrebbe essere molto tempo fa, ma tu prova a entrare in un qualsiasi bar dove ci sono dei maori e vieni a dire a Jake Heke che i guerrieri sono cosa del passato. Basta guardare il campionato di rugby per vedere quanto c'è ancora di guerriero nella nostra razza. (p. 61)
 
==Note==