Philippe Delerm: differenze tra le versioni

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'''Philippe Delerm''' (1950 − vivente), scrittore francese.
 
==''La prima sorsata di birra''==
==Citazioni di Philippe Delerm==
 
*È facile sgranare i [[pisello|piselli]]. Una pressione del pollice sulla costola del baccello e quello si apre, docile, offerto. Alcuni, meno maturi, sono più recalcitranti – un'incisione dell'unghia permette allora di lacerare il verde e di sentire l'umidore e la polpa densa, appena sotto la buccia falsamente scabrosa. Poi si fanno scivolar giù le palline con un solo dito. L'ultima è davvero minuscola. [...] Basterebbero cinque minuti, ma è piacevole prolungare, rallentare il mattino, baccello dopo baccello, con le maniche rimboccate. Passiamo la mano nelle palline sgranate che riempiono la ciotola. Sono morbide; tutte quelle rotondità contigue formano come un'acqua verde chiaro e ci meravigliavamo di non ritrovarci con le mani bagnate. (da ''La prima sorsata di birra'')
===[[Incipit]]===
Non un coltello da cucina, naturalmente, né un coltello da malavitoso a serramanico. Ma neppure un temperino. Diciamo un Opinel n.° 6 o qualcosa di simile. Un coltello che sarebbe potuto appartenere a un nonno ipotetico e perfetto. Un coltello che lui avrebbe tenuto nella tasca dei pantaloni di velluto color cioccolato a coste larghe e che avrebbe tirato fuori all'ora di colazione per infilzare con la punta le fette di salame, per sbucciare lentamente la mela, con il pugno stretto intorno alla lama.
 
===Citazioni===
*È facile sgranare i [[pisello|piselli]]. Una pressione del pollice sulla costola del baccello e quello si apre, docile, offerto. Alcuni, meno maturi, sono più recalcitranti – un'incisione dell'unghia permette allora di lacerare il verde e di sentire l'umidore e la polpa densa, appena sotto la buccia falsamente scabrosa. Poi si fanno scivolar giù le palline con un solo dito. L'ultima è davvero minuscola. [...] Basterebbero cinque minuti, ma è piacevole prolungare, rallentare il mattino, baccello dopo baccello, con le maniche rimboccate. Passiamo la mano nelle palline sgranate che riempiono la ciotola. Sono morbide; tutte quelle rotondità contigue formano come un'acqua verde chiaro e ci meravigliavamo di non ritrovarci con le mani bagnate. (da ''La prima sorsata di birra'')
*Ci tuffiamo in questa camera giapponese di specchi, scopriamo i tramezzi segreti, gustiamo la luce imprigionata nel soffocante cilindro di cartone. Teatro d'ombre del mistero, retroscena spoglio dei giochi di luce, parete di ghiaccio scuro. Lì si prepara il miracolo, nell'equivoca crudeltà delle immagini moltiplicate. (da ''Tuffarsi nel [[caleidoscopio]]'', 1999, p. 139)
*Guardiamo. Dentro, i gioielli blu pavone, viola antico, arancio carico si frazionano in un'acquosa fluidità. Palazzo orientale dei ghiacci, harem delle banchise, cristallo di neve del sultano. Viaggio unico, ogni volta ricominciato. Viaggio turchese lungo lucentezze nordiche, viaggio granata al largo profumato dei golfi caldi. Si inventano paesi, paesi senza nome che nessuna carta potrebbe trovare. (da ''Tuffarsi nel caleidoscopio'', 1999, pp. 139-140)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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==Bibliografia==
* Philippe Delerm, ''La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita'', trad. di Leonella Prato Caruso, Edizioni Frassinelli, 1998. ISBN 8876845356.
* Philippe Delerm, ''La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita'', traduzione di Leonella Prato Caruso, Mondadori, I miti, 1999. ISBN 88-04-46489-5
* Philippe Delerm, ''Aveva piovuto tutta la domenica'', trad. di Leonella Prato Caruso, Edizioni Frassinelli, 2002. ISBN 8876845623.
* Philippe Delerm, ''Un cesto di frutta e altre piccole dolcezze'', trad. di Leonella Prato Caruso, Edizioni Frassinelli, 1999. ISBN 8876845895.