Sandro Pertini: differenze tra le versioni

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*[[Cipriano Facchinetti]] apparteneva a quella categoria di idealisti che intendono pagare di persona per la loro idea. [...] Cessata la tempesta, egli ritornò in Patria; ma non trasformò le sofferenze e le persecuzioni patite in una cambiale da farsi pagare. Gli bastava la consapevolezza, egli puro mazziniano, di aver sempre compiuto il proprio dovere. Questo gli era sufficiente, sicché quando viene nominato Ministro, non si monta la testa: modesto era e modesto rimase. Egli considerò quell'incarico come un posto di lotta, da cui gli derivavano maggiori responsabilità e quindi l'obbligo di compiere con maggiore scrupolo il proprio dovere. [...] Apparteneva alla schiera di quegli uomini politici che non vogliono che la politica si trasformi in un mercato, in cui si barattano interessi personali, oppure in un trampolino per raggiungere cariche, prebende, onori. Egli considerava, come noi consideriamo, la politica un'alta missione, che più che procurar diritti impone doveri. Facchinetti pensava che la politica deve esser fatta con cuore puro e con mani pulite. Per questa ragione ha sempre servito in umiltà il suo partito, con piena dedizione, senza mai nulla chiedere, dando sempre. Questa è stata la divisa politica di Cipriano Facchinetti.<ref>Da ''Discorsi parlamentari 1945-1976'', a cura di Marina Arnofi, Laterza, 2006.</ref>
*Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.<ref>Dal discorso alla radio di proclamazione della insurrezione generale, Milano, 25 aprile 1945.</ref>
*Con la scomparsa del presidente [[Josip Broz Tito|Tito]] l'umanità perde un combattente che tenacemente si è battuto per i principi di libertà e giustizia. Il popolo jugoslavo perde il suo capo prestigioso ma lo sentirà sempre alla sua testa per sviluppare la sua originale esperienza rivoluzionaria e per difendere con fermezza la propria indipendenza ed unità, senza dover ricorrere ad aiuti stranieri. [...] È l'ultimo dei grandi della seconda guerra mondiale che scompare dopo essere stato il primo nella lotta per la conquista e la difesa dell'indipendenza del proprio popolo. Egli ha vinto tutte le battaglie cui ha partecipato da protagonista; ha perduto solo l'ultima contro la morte. Io mi sento profondamente amareggiato perché con Tito perdo un amico che consideravo compagno di lotta e di fede. Con questo animo verrò ad inchinarmi dinanzi alla sua salma.<ref>Citato in [https://avanti.senato.it/js/pdfjs-dist/web/viewer.html?file=/files/reader.php?f%3DAvanti%201896-1993%20PDF_OUT/16.%20Avanti%20Ed.%20Nazionale%201977-1989%20OCR/Ocr%20-D-/Avanti%20Ed.%20Nazionale%20dal%201980%20-13%20Aprile%20pag.%2001%20al%20%201982%20-28%20Dicembre%20pag.%2020/CFI0422392_19800506.84-104_0001_d.pdf ''Pertini: perdo un compagno. Il cordoglio dei socialisti''], ''avanti.senato.it'', 6 maggio 1980.</ref>
*[[Bettino Craxi|Craxi]] ha dimostrato di essere un vero socialista, specialmente nella gestione della politica estera, e sulla scena internazionale.<ref name=Tiempo/>
*[[Ciriaco de Mita|De Mita]] è molto intelligente, e cerca di sfruttare al massimo gli attuali contrasti tra socialisti e comunisti.<ref name=Tiempo/>