Luigi XIV di Francia: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Luigi XIV di Francia==
*È difficilissimo [[parlare]] molto senza dire qualcosa di troppo.<ref name=mem>Da ''Mémoires historiques et instructions pour le Dauphin son fils''.</ref><ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644</ref>
:''Il est très malaisé de parler beaucoup sans dire quelque chose de trop''.<ref name=mem>Da ''Mémoires historiques et instructions pour le Dauphin son fils''.</ref>
*Poco è mancato che non dovessi aspettare.<ref>Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 462.</ref>
:''J'ai failli attendre''.
*Quanto poi all'arte di conoscere gli uomini, che tanto importante sarà per voi, ([...)] vi dico, figlio mio, che si può imparare, ma insegnare non si può.<ref name=mem/><ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>
 
===Attribuite===
*Dio ha dunque dimenticato quel che ho fatto per lui?<ref>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref>
:Luigi XIV avrebbe pronunciato queste parole alla notizia della sconfitta dei propri generali a Malplaquet a opera del duca di Marlborough e di Eugenio di Savoia (11 settembre 1706).
 
*Lo Stato sono io.
:''L’État, c’est moi''.