Hans Küng: differenze tra le versioni

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*La conoscenza di [[Hans Urs von Balthasar|von Balthasar]] della tradizione (patristica, medioevale e moderna, sia sistematica che esistenziale, mistica e poetica) cattolica in un periodo in cui ci sono troppe novità dell'ultima ora in teologia, non può essere mai abbastanza ammirata o sovra stimata.<ref>Da ''Incarnazione di Dio: Introduzione al pensiero teologico di Hegel, prolegomeni ad una futura cristologia'', Queriniana, 1972.</ref>
*Non vi può essere [[convivenza]] umana senza un ''ethos'' mondiale delle [[nazione|nazioni]]; non vi può essere [[pace]] tra le nazioni senza la pace tra le [[religione|religioni]]; non vi può essere pace tra le religioni senza il [[dialogo]] tra le religioni.<ref>Da ''Progetto per un ethos mondiale''; citato in Gibellini, p. 543.</ref>
*Certo qualcuno dirà: Se si guarda all'infinito dolore del mondo, non si può credere che esista un Dio. Ma è anche possibile capovolgere l'affermazione: Solo se esiste un Dio si può reggere la vista di questo infinito dolore. Solo in virtù di una fede nutrita di fiducia nel Dio incomprensibile, sempre più grande, l'uomo può attraversare con fondata speranza quel fiume ampio e profondo, nella consapevolezza che sopra l'oscuro baratro del dolore e del male una mano si tende verso di lui. Naturalmente riaffiora di continuo la ''domanda'': Che Dio è questo ''Dio'' incomprensibile, ''insensibile'', che tenendosi al di sopra della sofferenza umana lascia che l'uomo si dibatta, lotti, protesti, perisca nella sua smisurata miseria? Ma anche questa domanda è ribaltabile: Realmente Dio è così al di sopra della sofferenza come umanamente immaginiamo, come diamo per scontato nelle nostre proteste e come reputano gli stessi filosofi? Non sono proprio la sofferenza e la morte di [[Gesù|''Gesù'']] a farci apparire Dio in una luce diversa?<ref>Da ''Essere cristiani'', traduzione di Germano Re e Marco Beck, Mondadori, Milano, 1976, p. 488.</ref>
*Solo una [[mariologia]] che non rifugga dal confronto critico con i documenti biblici; che, invece di presentare Maria come esempio di umiltà ancillare, le riconosca la sua piena femminilità e la metta in rapporto con le altre grandi figure femminili della Bibbia e della storia della Chiesa, può indirizzare l'uomo contemporaneo verso una migliore comprensione del messaggio cristiano.<ref>Da ''20 tesi sull'essere cristiani, 16 tesi sulla donna nella Chiesa''; citato in Gibellini, p. 476.</ref>
 
{{Int|''[http://www.repubblica.it/esteri/2010/04/15/news/hans_kung-3359034/ Benedetto XVI ha fallito i cattolici perdono la fiducia]''|''la Repubblica'', 15 aprile 2010}}