Pierre Haski: differenze tra le versioni

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*Se è vero che andiamo verso un mondo dominato da tre uomini – [[Donald Trump]], [[Vladimir Putin]] e [[Xi Jinping]] – a farne le spese potrebbe essere l'idea stessa della difesa dei [[diritti umani]], almeno per qualche tempo.<ref>Da ''L'Obs''; tradotto in ''[http://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2017/01/18/tre-uomini-forti-diritti-umani I tre uomini forti che vogliono cancellare i diritti umani]'', ''Internazionale.it'', 18 gennaio 2016.</ref>
*Nel conflitto con i [[jihadisti]], gli occidentali si sono sempre preoccupati di distinguere tra la minoranza degli estremisti e il miliardo di [[musulmano|musulmani]] di tutto il mondo. [[Donald Trump]] ha abbandonato questa importante precauzione. Il rischio è che lo "scontro di civiltà" teorizzato da [[Samuel Huntington]] diventi una profezia che si autoavvera e pone all'[[Europa]] una difficile sfida.<ref>Da ''L'Obs''; tradotto in ''[http://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2017/02/07/trump-scontro-civilta Donald Trump riaccende lo scontro di civiltà]'', ''Internazionale.it'', 7 febbraio 2017.</ref>
 
{{Int|Da ''La sconfitta dell’Armenia ribalta gli equilibri nel Caucaso''|Sulla [[guerra nell'Artsakh del 2020]], tradotto in [https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2020/11/11/nagorno-karabakh-armenia-sconfitta ''Internazionale.it''], 11 novembre 2020.}}
*La guerra è stata scatenata dall'Azerbaigian per mettere fine al "conflitto congelato" sul Nagorno Karabakh, territorio situato all'interno del paese ma popolato da armeni. Da trent’anni la situazione era ormai bloccata, in seguito a una guerra vinta dall'Armenia. Ma oggi il rapporto di forze è cambiato: l'Azerbaigian, forte delle ricchezze derivate dagli idrocarburi e di una popolazione tre volte più numerosa di quella armena, ha modernizzato il suo esercito e si è imposto sul campo. Le armi moderne in possesso degli azeri sono state fornite dalla Turchia, ma anche da Israele. E hanno fatto la differenza.
*La vicenda ha suscitato la collera della popolazione armena, che si sente tradita e considera vane le migliaia di vittime del conflitto. Ma queste reazioni emotive ignorano il fatto che l'alternativa era portare avanti una guerra impossibile.
*Questa guerra del ventesimo secolo, le cui radici sono antiche e profonde, ha ribaltato la situazione geopolitica di una regione strategica, senza che l'Europa o l'occidente abbiano proferito parola e senza che abbiano avuto la possibilità di giocare un ruolo attivo. È il simbolo di un mondo postoccidentale in cui le regole del gioco sono quelle della violenza.
 
{{Int|Da ''In Etiopia una guerra brutale per scoraggiare le secessioni''|Sulla [[guerra del Tigrè]], tradotto in [https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2020/11/13/etiopia-secessione-tigrai-esercito-violenze ''Internazionale.it''], 13 novembre 2020.}}