Benedetto Croce: differenze tra le versioni

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*Vedete un po' se vi riesce di far che un gruppo di artisti collabori a un monumento. Questo che si otteneva sessanta o settant'anni fa, da scultori e pittori che avevano frequentato l'accademia e si recavano a messa la domenica (ossia si sottomettevano interiormente a qualcosa o qualcuno), ora è inconseguibile: [...] I nostri monumenti saranno per i posteri i documenti della nostra convulsione morale.<ref>Citato in Adelina Bisignani, ''Croce: il partito politico'', Palomar, Bari, 2000, p. 45</ref>
*Vedo che l'esattezza dell'esposizione del [[Mario Borsa|Borsa]] e la giustezza dei suoi giudizi vengono riconosciute da uno dei più esperti critici teatrali inglesi, da [[William Archer]] (in un articolo della ''Tribune'', del 3 novembre 1906). L'Archer rimprovera soltanto al Borsa la troppa severità della tesi generale, che un teatro inglese contemporaneo non esista: la quale tesi gli sembra {{sic|contradetta}} dalle analisi particolari che l'autore poi dà delle singole opere. E mi pare che l'Archer abbia ragione, e che un teatro in cui sono opere come quelle che Borsa fa conoscere ai lettori italiani, sia bene qualcosa di esistente; perché l'esistenza di un teatro non può significare chiaramente altro che l'esistenza di alcuni autori e di alcune opere, fornite di caratteri originali.<ref>da ''Conversazioni critiche'', serie seconda, seconda edizione riveduta, Gius. Laterza & Figli, Bari, 1924, [https://archive.org/details/scrittidistorial10croc/page/259 XX. Libri di critica e di storia della critica, p. 259]</ref>
*[...] l'altro pericolo, quello degli ignoranti che teorizzano, giudicano, sentenziano, che fanno scorrere fiumi di spropositi, che mettono in giro formule senza senso, che credono di possedere nella loro ignoranza stessa una miracolosa sapienza, lo conosciamo perché lo abbiamo sperimentato bene. Si è chiamato, nella sua forma più recente, «fascismo». Io ho pensato denominarlo in greco: ''[[onagrocrazia]].''.<ref>Da "Politica e pensiero", in ''Scritti e discorsi politici (1943-1947)'', a cura di A. Carella, vol. II, [https://books.google.it/books?hl=it&id=1pxoAAAAMAAJ&dq=L%27altro+pericolo%2C+quello+degli+ignoranti+che+teorizzano%2C+giudicano%2C+sentenziano%2C+che+fanno+scorrere+fiumi+di+spropositi%2C+che+mettono+in+giro+formule+senza+senso%2C+che+credono+di+possedere+nella+loro+ignoranza+stessa+una+miracolosa+sapienza%2C+lo+conosciamo+perch%C3%A9+l%27abbiamo+sperimentato+bene.+Si+%C3%A8+chiamato%2C+nella+sua+forma+pi%C3%B9+recente%2C+%27fascismo%27.+Io+ho+pensato+denominarlo+in+greco%3A+%27onagrocrazia%27.%5B&focus=searchwithinvolume&q=onagrocrazia pp. 196-197].</ref>
 
==''Ariosto, Shakespeare e Corneille''==