Mao Zedong: differenze tra le versioni

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*Il partito deve educare i suoi membri sulle questioni della [[democrazia]], affinché essi comprendano che cos'è la vita democratica, quali sono i rapporti tra la democrazia ed il centralismo e come si pratica il centralismo democratico. Soltanto così potremo estendere realmente la democrazia in seno al partito, pur evitando l'ultra-democratismo e quel lasciar perdere che distrugge la disciplina. (ottobre 1938, p. 106)
*Se in una scuola di un centinaio di persone non esiste un gruppo dirigente costituito in funzione della situazione e composto da alcuni, talora poco più di una decina, tra gli elementi più attivi, più retti e più capaci, scelti tra gli insegnanti, gli impiegati e gli allievi, questa scuola funzionerà certamente male. (1 giugno 1943, p. 108)
*Dopo aver subito uno scacco, bisogna trarne una lezione e modificare le proprie idee in modo tale da farle corrispondere alle leggi del mondo esterno, e così disi potrà trasformare lo scacco in un successo; è quel che è espresso dalle massime: la sconfitta è la madre del successo e ogni insuccesso ci rende più cauti. (luglio 1937, p. 135)
*La dialettica materialista ritiene che le cause esterne costituiscono la condizione delle trasformazioni, che le cause interne ne sono la base e che le cause esterne operano tramite le cause interne. Un uovo posto in condizioni adatte di temperatura si trasforma in un [[pulcino]], ma il calore non può trasformare in pulcino una pietra. (agosto 1937, p. 137)
*Guardare le cose da un lato solo significa pensare in termini di assoluto, considerare i problemi in modo metafisico. Quando si tratta di valutare il nostro lavoro, approvarlo interamente come condannarli in blocco equivale ad adottare un punto di vista laterale. Approvare tutto significa vedere soltanto i lati buoni e non quelli cattivi, significa ammettere soltanto le lodi e non le critiche. Sostenere che nel nostro lavoro tutto va bene non può corrisponde alla realtà. Di fatto, non tutto procede come si vorrebbe e si danno ancora insufficienze ed errori. È dunque necessaria un'analisi. Condannare tutto significa ritenere, estranei a qualsiasi spunto analitico, che "tutto va male", che nulla è degno di lode in un'impresa grandiosa quale l'edificazione socialista, in questa grande lotta sostenuta da milioni di persone, ritenere che "tutto è guasto". Certamente, non bisogna confondere i numerosi sostenitori di questi punti di vista con gli elementi ostili al regime socialista, e tuttavia le loro opinioni sono del tutto errate ed estremamente nocive e non possono che scoraggiarci. Per valutare il nostro lavoro, l'approvazione esclusiva è falsa quanto l'esclusiva negazione. (12 marzo 1957, pp. 140-41)