Tifoseria della Juventus Football Club: differenze tra le versioni

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[[File:Supporters of Juventus FC - Stadio Comunale, Turin (circa 1973).jpg|thumb|Tifosi juventini allo stadio Comunale di Torino (1973)]]
 
*Non ti vergogni, tu che sei [[roma]]no, a stare per la Juventus? mi diceva sempre una zia di [[Milano]] che non stava per nessuno. No, non mi vergogno. [...] Prediligo gli umili e i modesti, coltivo le mie sofferenze e mi struggo per quelle degli altri, amo gli [[Sconfitta|sconfitti]]. Ma il caso ha voluto che, poco più che neonato, io sia stato tradotto per la prima volta a una partita di calcio, in capo a un interminabile periplo sulla Circolare Rossa, sui tavolacci del vecchissimo Testaccio. Il pubblico urlava all'arbitro e al nemico elaborati improperi che oggi mi sembrerebbero madrigali, ma allora, neonato, mi parvero improperi. Il [[nemico]] era una squadra mesta ed elegante, con l'ala destra calva, il centrosostegno arrembato e claudicante, una mezzala fragile e pallida come un re sotto il patibolo, grassoccio il portiere. Vestiva [[Colori e simboli della Juventus Football Club|braconi bianchi, calzettoni neri con due rigoline bianche, maglia bianca a strisce nere]]. Si chiamava in latino. Giocava maluccio. Il pubblico infieriva. Imperversavano "[[Associazione Sportiva Roma|i nostri]]" rosso-vino e giallo-mandarino. La squadra a strisce perse per tre a zero. Fingo il lirismo dell'amnesia. In realtà, senza aver mai prodotto il minimo sforzo per ricordarmele, ricordo con precisione inappellabile le formazioni delle due squadre, chi portava le cavigliere sopra i calzettoni e chi no, l'odore inebriante del fumo di migliaia di [[sigarette]] nell'umido pomeriggio d'[[inverno]], le grida di dileggio dei miei compaesani, la mia malinconia e la mia tenerezza. Per gli sconfitti. Ho aspettato tutta un'adolescenza, una [[Seconda guerra mondiale|guerra]], una ricostruzione, la consumazione di un primo amore e anche di un secondo, insomma quattordici anni ho aspettato perché quell'elegante endecasillabo di sconfitti a strisce mi vincesse un [[Campionato italiano di calcio|campionato]]. Da allora — ammetto — me ne ha vinti parecchi. E io continuo ad amare sconfitti che continuano a perdere. Ma nell'angolo appartato e secondario del mio cuore che concedo alla trivialità del "[[Tifo sportivo|tifo per lo spettacolo sportivo]]" mi sia consentito (anche perché me lo consento io) di amare anche questi sconfitti che vincono. ([[Vittorio Sermonti]])
*{{NDR|In occasione del ritorno in serie A nel 2007}} Oggi è il momento di ringraziare il nostro pubblico, i nostri tifosi, la gente della Juve. È il momento di ringraziare i ragazzi, i giovani, tutti quelli che non hanno mai smesso di credere nello sport e di credere in noi. Grazie a chi ha corso e non si è mai fermato, anche nei momenti più incerti e di fronte alle sfide più difficili. Ce l'abbiamo fatta. Tutti insieme. E allora grazie, per averci creduto e per non averci lasciati soli. Grazie per aver ricordato, in ogni momento, Alessio e Riccardo, che sentiamo con noi anche oggi. Oggi si chiude questa stagione e siamo pronti per ricominciare. Perché noi siamo, e saremo sempre, la Juve. Grazie a tutti. ([[Alessandro Del Piero]])
*Quando è arrivato quel ladro di Moggi ho smesso di tifare per la Juventus... non ho cambiato squadra perché non si può cambiare squadra. Quando lo abbiamo cacciato ho ricominciato a tifare per loro, però adesso hanno ripreso il potere... Moggi è sempre a Torino, Giraudo accompagna Andrea Agnelli a fare tutti... tutti i giri... mi hanno raccontato... Quindi insomma mi sono strarotto e non tifo più Juve. ([[Marco Travaglio]])