Arte egizia: differenze tra le versioni

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Anton Springer: parallelismo dell'arte egiziana
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*L'architettura egizia orizzontale e simmetrica, si assimila alla greca; architettura calma, massiccia nel complesso dei muri rivestiti da intagli e da colori. Caratteristica immancabile: la rastremazione, cioè i muri esterni inclinati. Così tutto in Egitto ha tendenza piramidale nell'assoluto rispetto all'orizzontale; le piramidi che lo personificano intonano ogni architettura sia tomba sia tempio, e gli obelischi che ugualmente personificano la terra de' Faraoni, hanno tendenza piramidale pur contradicendo il principio dell'orizzontale trionfante; ma gli obelischi sono monumenti decorativi. ([[Alfredo Melani]])
 
*Questa convenzionalità del disegno e del rilievo egiziano, questo uso esclusivo delle vedute di profilo e di prospetto, con assoluta rinuncia agli scorci, questa distribuzione delle figure scaglionate nel piano, senz'alcuna riduzione di proporzioni per prospettiva, cioè questa obbedienza alla forma reale del piano disegnativo, da cui l'arte egiziana non ha saputo mai liberarsi, mentre l'arte greca se ne affrancò con lo scorcio, col chiaroscuro, con la prospettiva, è quel fenomeno di tutte le arti primitive, come anche delle arti dei popoli incolti e dei bambini, che comprendiamo sotto il nome generico di parallelismo, inquantoché l'arte, non sapendo dare al piano disegnativo il valore illustrativo dell'obliquità, è costretta a limitarsi alle sole vedute parallele di profilo e di prospetto e per ridurre tutte le parti del corpo a questa rappresentazione parallela è tratta a spezzare la coordinazione naturale delle membra nel corpo umano ed animalesco, la distribuzione naturale degli oggetti e degli esseri nello spazio. ([[Anton Springer]])
 
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