Libro della Sapienza: differenze tra le versioni

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*''La nostra [[vita]] passerà come le tracce di una nube, | si disperderà come nebbia | scacciata dai raggi del sole | e disciolta dal calore.'' (2, 4)
*''Sì, Dio ha creato l'uomo per l'[[immortalità]]; | lo fece a immagine della propria natura. | Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del [[diavolo]]; | e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.'' (2, 23 – 24)
*''Anche l'[[eunuco]], la cui mano non ha commesso iniquità | e che non ha pensato cose malvagie contro il Signore, | riceverà una grazia speciale per la sua fedeltà, | una parte più desiderabile nel tempio del Signore;'' [...]. (3, 14)
*''Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo.'' (4, 7)
*''Il giusto defunto condanna gli empi ancora in vita; | una giovinezza, giunta in breve alla perfezione, | condanna la lunga vecchiaia dell'ingiusto.'' (4, 16)
*''La speranza dell'empio è come pula portata dal vento, | come schiuma leggera sospinta dalla tempesta, | come fumo dal vento è dispersa, | si dilegua come il ricordo dell'ospite di un sol giorno.'' (5, 14)
*''La [[sapienza]] è radiosa e indefettibile, | facilmente è contemplata da chi l'ama | e trovata da chiunque la ricerca. | Previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano. | Chi si leva per essa di buon mattino non faticherà, | la troverà seduta alla sua porta. | Riflettere su di essa è perfezione di saggezza, | chi veglia per lei sarà presto senza affanni. | Essa medesima va in cerca di quanti sono degni di lei, | appare loro ben disposta per le strade, | va loro incontro con ogni benevolenza. | Suo principio assai sincero è il desiderio d'istruzione; | la cura dell'istruzione è amore; | l'amore è osservanza delle sue leggi; | il rispetto delle leggi è garanzia di immortalità | e l'immortalità fa stare vicino a Dio. | Dunque il desiderio della sapienza conduce al [[Regno dei Cieli|regno]].'' (6, 12 – 20)
*''Dunque il desiderio della [[sapienza]] conduce al [[Regno dei Cieli|regno]].'' (6, 20)
*''Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza; | implorai e venne in me lo spirito della sapienza. | La preferii a scettri e a troni, | stimai un nulla la ricchezza al suo confronto; | non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, | perché tutto l'oro al suo confronto è un po' di sabbia | e come fango sarà valutato di fronte ad essa l'argento. | L'amai più della salute e della bellezza, | preferii il suo possesso alla stessa luce, | perché non tramonta lo splendore che ne promana. | Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni; | nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile. | Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida, | ma ignoravo che di tutti essa è madre.'' (7, 7 – 12)
*''Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so, | poiché mi ha istruito la sapienza, | artefice di tutte le cose. | In essa c'è uno spirito intelligente, santo, | unico, molteplice, sottile, | mobile, penetrante, senza macchia, | terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, | libero, benefico, amico dell'uomo, | stabile, sicuro, senz'affanni, | onnipotente, onniveggente | e che pervade tutti gli spiriti | intelligenti, puri, sottilissimi. | La sapienza è il più agile di tutti i moti; | per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa. | È un'emanazione della potenza di Dio, | un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente, | per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra. | È un riflesso della luce perenne, | uno specchio senza macchia dell'attività di Dio | e un'immagine della sua bontà. | Sebbene unica, essa può tutto; | pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova | e attraverso le età entrando nelle anime sante, | forma amici di Dio e profeti.'' (7, 21 – 2327)
*''Difatti dalla grandezza e bellezza delle [[creatura|creature]] | per analogia si conosce l'autore.'' (13, 5)
*''È benedetto il [[legno]] con cui si compie un'opera giusta, | ma maledetto l'[[idolatria|idolo]] opera di mani e chi lo ha fatto; | questi perché lo ha lavorato, | quello perché, corruttibile, è detto dio. | Perché sono ugualmente in odio a Dio | l'empio e la sua [[empietà]]; | l'opera e l'artefice saranno ugualmente puniti.'' (14, 7 – 10)