Pi greco: differenze tra le versioni

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Mnemotecniche sul pi greco
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*Sol è come morto quando ha interrotto le ricerche sul pi greco, non è stata solo colpa dell'infarto, è come se si fosse spento. Perché si è fermato quando era arrivato così vicino all'essenza del pi greco? Come si può smettere di credere che esiste uno schema, un ordine preciso dietro ai numeri quando si sta per toccare la verità. Noi vediamo la semplicità del cerchio, vediamo la complessità di quella sfilza di numeri, tre virgola uno verso l'infinito. (''[[Π - Il teorema del delirio]]'')
*Un particolare numero sembra determinare la lunghezza dei fiumi che formano meandri. Il prof Hans-Henrik Stølum, uno scienziato della terra dell'università di Cambridge, ha calcolato il rapporto tra la lunghezza effettiva dei fiumi dalla sorgente alla foce e la loro lunghezza in linea d'aria. Anche se il rapporto varia tra un fiume e un altro, il valore medio è leggermente superiore a 3, cioè la lunghezza effettiva è circa 3 volte maggiore della distanza diretta in linea d'aria. In realtà il rapporto è circa 3,14, che è il valore approssimato di π ossia del rapporto tra la circonferenza e di diametro del cerchio. Nel caso dei fiumi, π è il risultato di una battaglia tra l'ordine e il caos. ([[Simon Singh]])
 
== [[Mnemotecniche]] sul pi greco ==
*"Ave o Roma o Madre gagliarda di latine virtù, che tanto luminoso splendore prodiga spargesti con la tua saggezza."
*"Che n'ebbe d'utile Archimede da ustori vetri, sua somma scoperta?"
*"Ciò è bene e bello ricordare, ma sempre anche quell'infinito ripetersi occorre accettare. Chi ha più passione vuol sapere il rapido modo per far imparare del pi lontana ulteriore cifra". (in Bruno D'Amore e Paolo Oliva, ''Numeri'', Franco Angeli 1994, ISBN 9788820488253, pag. 225 )
 
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