Vladimir Nabokov: differenze tra le versioni

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→‎Lolita: già presente, in più dovrebbe essere tratta dal film
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*La polvere correva e si contorceva sulla precisa lastra di pietra dove, quando avevano sollevato il plaid, mi si era rivelata Charlotte, raggomitolata, gli occhi intatti, le ciglia nere ancora umide e appiccicate, come le tue, Lolita.
*Che invidia avrebbe provato quel tizio libidinoso, chiunque fosse, se avesse saputo che ogni mio nervo era ancora cinto e consacrato della sensazione del suo corpo– il corpo di un demone immortale vestito da bambina.
*Era davvero speciale, quella sensazione: un disagio atroce e opprimente, come se fossi a tavola col piccolo fantasma di una persona che avevo appena ucciso.
*La guardai. La guardai. Ed ebbi la consapevolezza, chiara come quella di dover morire, di amarla più di qualsiasi cosa avessi mai visto o potuto immaginare. Di lei restava soltanto l'eco di foglie morte della ninfetta che avevo conosciuto. Ma io l'amavo, questa Lolita pallida e contaminata, gravida del figlio di un altro. Poteva anche sbiadire e avvizzire, non mi importava. Anche così sarei impazzito di tenerezza alla sola vista del suo caro viso.
*Oggi mi sorprendo a pensare che il nostro lungo viaggio abbia solo sfregiato con una linea di fango la magnifica, enorme terra che per noi era solo un insieme di cartine con le orecchie, guide strampalate, pneumatici consunti e i suoi singhiozzi nella notte – ogni notte. – appena io fingevo il sonno.
*Cercava le parole. Gliele fornii mentalmente. ("Lui mi ha spezzato il cuore, tu hai solo spezzato la mia vita").