Emil Cioran: differenze tra le versioni

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==''Mon cher ami. Lettere a Mario Andrea Rigoni (1977-1990)''==
*I veri lettori sono quelli che condividono con me inquietudini e perplessità, e in questo modo divengono miei complici. (dalla lettera da Parigi del 31 maggio 1977, p. 24)
*Il genere dell'[[aforisma]] comporta delle difficoltà, poiché la ''parola'' ha maggiore importanza che in una poesia o in un contratto. In realtà è tutto. (dalla lettera da Parigi dell'8 settembre 1977, p. 25)
*In fondo tutto ruota attorno alla finitudine e alla coscienza che se ne ha. Essere «maledetto» è questo e nient'altro. (dalla lettera da Dieppe, 6 settembre 1979;, p. 36)
*[...] non so l'italiano, lo sento, lo indovino soltanto, in parte grazie al romeno. La "«latinità"» è qualcosa di più che un mito. (dalla lettera da Dieppe, del 6 settembre 1979)
*''Ingannarsi o perire''.<ref>La citazione è tratta da: Mario Andrea Rigoni, ''Il funambolo dell'intollerabile'', titolo della nota di accompagnamento alla pubblicazione di una ''Piccola antologia'' di scritti di Cioran, apparsa in ''Nuovi Argomenti'' 65-66, nuova serie, gennaio-giugno 1980 (cfr. nota 14 a pag. 113 di ''Mon cher ami'').</ref> Tutto ruota attorno a questa impossibile scelta, è vero. In confronto col dramma della lucidità, che miseria le ideologie! Siamo della nostra epoca e nel contempo le siamo contro. (dalla lettera a Mario Andrea Rigoni da Parigi del 28 febbraio 1981, pp. 45-46)
*Il vantaggio del pensiero frammentario è anche quello di costituire una sorta di diario pudico, impersonale, insieme intimo ed oggettivo, e che può essere continuato indefinitamente. (dalla lettera da Parigi, del 19 giugno 1982)
 
{{Int|Da ''Mania epistolare''}}
*Non è mai stato detto niente di più acuto sulla più devastatrice delle esperienze: quella della [[noia]], privilegio, per l'appunto, di quelli che dispongono di ''tutto'' il loro tempo. Annoiarsi è molto più torturante che faticare, fosse pure in fondo a una miniera, annoiarsi significa registrare la nullità di ogni istante con la certezza che il seguente sarà ancora più nullo. (p. 107)
*La [[lettera]], conversazione con un assente, rappresenta un evento capitale della solitudine. Cercate la verità su un autore nella sua corrispondenza piuttosto che nella sua opera. L'opera è per lo più una maschera. (p. 107)
 
==''Taccuino di Talamanca''==