Giuseppe - Il re dei sogni: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ortografia
Riga 84:
*'''Giuseppe''': ''Ad una voce se ne aggiungono altre cento | in ogni verso ci sono armonie che vanno in cielo con il vento | ricca è la terra di chi l'avrà amata | sempre più in alto va l'inno che glorifica la vita'' | ''Impara a dare più di quello che prendi | e lascia sempre più di quello che c'era | e non temere quello che intraprendi | ma una cosa è vera. | Sei la pedina di un progetto e lo sai | ma devi dare tutto quello che puoi | risplenderai nel cielo se non ti arrendi | impara a dare più di quello che prendi''<br>'''Asenath''': ''Il tempo passa ora il ragazzo è cresciuto | il suo destino è al servizio di un bene grande e assoluto''<br>'''Giuseppe e Asenath''': ''Lunga è la strada su cui camminerà | sempre più intenso il messaggio che al mondo porterà'' | ''Impara a dare più di quello che prendi | e lascia sempre più di quello che c'era | e non temere quello che intraprendi | ma una cosa è vera. | Sei la pedina di un progetto e lo sai | ma devi dare tutto quello che puoi | risplenderai nel cielo se non ti arrendi | impara a dare più di quello che prendi | risplenderai nel cielo se non ti arrendi | impara a dare più di quello che prendi''
 
*{{NDR|Dopo i sette anni di abbondanza, iniziano i sette anni di carestia, e con essi anche la distribuzione del grano}} <br /> '''Giuda''': {{NDR|Raccoglie da terra una bambola che una bambina aveva perso per strada, e la restituisce alla bambina}} Tieni. <br /> {{NDR|Giuseppe riconosce subito i fratellastri e rimane sgomento}} <br /> '''Potifar''': Chi è il prossimo? <br /> '''Giuda''': Noi {{NDR|Giuda e gli altri fratelli}}, mio signore. <br /> '''Potifar''': Voi non siete egiziani. <br /> '''Giuda''': No, mio signore. Io e i miei fratelli veniamo da lontano, da Canaan. {{NDR|Giuseppe si allontana terrorizzato dalla folla, visto solamente da Asenath, la quale cerca di ricuorarlo.}} <br /> '''Asenath''': Giuseppe, che cos'hai? <br /> '''Giuseppe''': Niente. <br /> '''Asenath''': Ma guardati... stai tremando. <br /> '''Giuseppe''': Dev-dev'essere il sole... mi passerà. <br /> '''Giuda''': Per favore, le nostre mogli e i nostri figli hanno fame. <br /> '''Potifar''': Mi dispiace, ma non avete contribuito all'approvigionamentoapprovvigionamento. <br /> '''Simeone''': Non chiediamo la carità. {{NDR|Prende una borsa con dentro monete d'argento}} Paghiamo in argento. <br /> {{NDR|Giuseppe riconosce anche l'argento che i fratellastri ottennero quando lo vendettero come schiavo}} <br /> '''Potifar''': Quanti siete? <br /> '''Giuda''': Dodici in tutto. Qui siamo dieci. A casa c'è nostro padre e un fratello minore. <br /> '''Potifar''': Molto bene. Date loro- <br /> '''Giuseppe''': Niente! Dieci stranieri che chiedono grano... non hanno a che fare con l'Egitto. Siete ladri? Volete vedere dove teniamo il grano? Spie. Non so cosa siete, ma certo non vi credo. <br /> '''Giuda''': Mio signore, abbiamo detto la verità, lo giuro. {{NDR|Tutti i dieci fratelli si prostano di fronte a lui}} <br /> '''Giuseppe''': Provatelo! Portate questo fratello minore! <br /> '''Giuda''': Ma perché? <br /> '''Simeone''': Che cosa proverebbe? <br /> '''Giuseppe''': Che non mentite. Se dite la verità avrete tutto il grano che volete. Intanto... Arrestatelo! {{NDR|A Simeone}} Resterà prigioniero finché non vedremo l'altro fratello. In carcere! {{NDR|Due soldati egiziani si portano via Simeone, nonostante Giuda e gli altri fratelli cercano invano di fermarli}}
 
*{{NDR|Giuseppe guarda Simeone nelle segrete, quando Asenath lo chiama con tono da rimprovero}} <br /> '''Asenath''': Giuseppe, che cos'hai fatto? Vogliono solo dar da mangiare ai loro cari. <br /> '''Giuseppe''': Sono ladri! Venuti a rubare il nostro grano! <br /> '''Asenath''': Avevano bisogno di cibo, ed erano disposti a pagare. Come puoi chiamarli ladri? A te non hanno fatto niente, Giuseppe. <br /> '''Giuseppe''': "Niente"? {{NDR|Pausa e sospiro}} Sono i miei fratelli. <br /> '''Asenath''': Cosa?! <br /> '''Giuseppe''': Mi hanno venduto. Sì, mi hanno venduto come schiavo. Mi hanno strappato dalla mia casa. Non ho potuto dire addio a mia madre. Non ho potuto vedere mio padre invecchiare. <br /> '''Asenath''': Giuseppe, io... io non lo sapevo... Ma ora sei qui. Hai una casa, una sposa che ti ama... tutto ciò che desideravi. <br /> '''Giuseppe''': No... non tutto. <br /> '''Asenath''': Credevo avessi imparato qualcosa in quella cella. Ricordi quando ti portavo da mangiare? <br /> '''Giuseppe''': Sì... Mi hai dato la forza per andare avanti. {{NDR|La abbraccia}} <br /> '''Simeone''': Ehi! Io qui non ci resterò molto! I miei fratelli mi libereranno! {{NDR|Giuseppe, rabbioso, si ricorda le medesime parole dette in precedenza, quando fu buttato nel pozzo dai fratellastri, e se ne va correndo, lasciando Asenath da sola.}}