Rudolf Steiner: differenze tra le versioni

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*E l'evento del Cristo, che doveva aver luogo nell'Asia Minore, rendeva in certo modo necessario che in quella zona l'evoluzione rimanesse indietro rispetto all'India, per poter accogliere più tardi, in modo nuovo, ciò che all'India era Stato dato in altro modo. Nell'Asia Minore dovette esservi un popolo che potesse, per così dire, rimanere più indietro degli altri popoli d'Oriente, un popolo che si sviluppasse in tutt'altro modo. Mentre i popoli orientali erano stati formati in modo da poter vedere il bodhisattva divenuto Buddha, i popoli dell'Asia Minore — e specialmente l'ebraico antico — avevano dovuto esser trattenuti a un livello più basso, ad un livello infantile: questa fu una necessità. (p. 108)
*Come poteva la direzione spirituale dell'umanità provvedere a che, accanto alla corrente buddhistica, ne scorresse un'altra, la quale solo più tardi potesse accogliere il contenuto del [[buddhismo]]? Vi poteva provvedere solo in un modo: togliendo all'antica civiltà ebraica la possibilità di produrre uomini che sviluppassero il dharma per forza propria, e trattenendoli dal giungere in se stessi all'ottuplice sentiero. La civiltà ebraica non doveva avere un Buddha. Ciò che si era sviluppato nel buddhismo doveva essere dato all'ebraismo dall'esterno. Perciò, molto tempo prima dell'apparizione del Buddha, al popolo ebreo fu data la legge; non fu data interiormente, bensì esteriormente, mediante la rivelazione del decalogo, mediante i dieci comandamenti (Esodo 20, 2-17). Ciò che doveva diventare possesso interiore del buddhismo venne dato all'antico popolo ebreo nel decalogo, in una serie di leggi esteriori, come qualcosa che si riceve da fuori, che non si è ancora immedesimato con l'anima. Perciò l'antico ebreo sentiva i comandamenti come qualcosa che gli veniva dato dal cielo, a causa dell'infantilità del suo grado di sviluppo. (p. 109)
*Come noi definiamo lunare la luce del sole, quando la vediamo riflessa dalla [[Luna]], così allora il [[Cristo]] veniva chiamato Jahve o [[Geova|Jehova]]. Jahve non era altro che il riflesso del Cristo, prima che egli stesso discendesse sulla Terra. Il Cristo si annunziava indirettamente all'essere umano che non era ancora in grado di contemplarlo nella sua vera entità; similmente nel plenilunio, che altrimenti sarebbe oscuro, la luce del Sole si annunzia attraverso i raggi lunari. Jahve, Jehova è il Cristo, non veduto direttamente, ma come luce riflessa. (pp. 129-130)
 
== ''L'azione delle stelle e dei pianeti sulla vita terrestre'' ==