Federico Zeri: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni di Federico Zeri: significato di un'opera figurativa
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*Le [[Mostra|mostre]] sono come la merda, fanno bene a chi le fa, non a chi le guarda.<ref>Citato in Tomaso Montanari, ''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/12/canova-e-spostamento-delle-opere-darte-sonno-della-ragione-genera-mostre/709270/ Canova e lo spostamento delle opere d'arte, il sonno della ragione genera mostre]'', ''ilFattoQuotidiano.it'', 12 settembre 2013.</ref>
*Più si conoscono la letteratura e la storia e più possiamo impadronirci del significato di un'opera figurativa. Più vaste sono le nostre conoscenze di un periodo e più è facile penetrare nello spirito dei suoi testi artistici. Ma non bisogna illudersi: molti dei suoi significati essenziali ci sfuggono. Un'enorme quantità di questi significati, e della loro stratificazione culturale, sociale, allegorica, simbolica, va persa definitivamente.<ref>''Dietro l'immagine'', Tea Arte, Milano, 1990, Prima conversazione, p. 13.</ref>
*Quando un'[[opera d'arte]] esce dalla norma e si avvicina all'assoluto accade che possa fare l'effetto di qualcosa di semplificato, perfino di rozzo. È quello che molti incompetenti non riescono a capire, per esempio, nei disegni di Raffaello che, a prima vista, possono sembrare semplicemente degli schizzi gettati sulla carta senza un'adeguata preparazione. In realtà, si tratta della finta semplicità, della finta povertà di ciò che è estremamente elaborato. È quello che accade anche per certa musica di Verdi che a chi non è ben preparato all'ascolto può fare l'effetto della canzonetta popolare. Persino certi versi di Dante possono fare questo effetto.<ref>''Dietro l'immagine'', Tea Arte, Milano, 1990, Seconda conversazione, p. 48.</ref>
 
==''Klimt, Giuditta I''==