Libro: differenze tra le versioni

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*Il mio libro è poesia; e se non è, lo diverrà. ([[Henrik Ibsen]])
*Il mondo vivrebbe molto più facilmente senza libri che senza fogne. E ci sono posti sulla terra dove ce ne sono pochi degli uni e poche delle altre. Io naturalmente preferirei vivere senza fogne, ma io sono malato. Eppure mi alzo e mi sento un guscio vuoto. ([[Charles Bukowski]])
*In un libro gli uomini vogliono trovare se stessi, conoscersi, scuoprirsi, sentirsi confermati o respinti, discussi, nei loro odi ed amori, passioni, debolezze, ambizioni frustate o raggiunte, cadute, vittorie e sconfitte, i loro disinganni, le cose andate bene, quelle andate alla rovescia, e facendone il bilancio quelle andate male in proporzione molto più grande, giacché le persone felici hanno poco tempo da leggere e meno da scrivere, e perché l'uomo ama la lotta al disopra della felicità. E tutto incanalare e condurre verso una cima fulgente: la poesia. È il viatico che deve portare un libro alla moltitudine. ([[Aldo Palazzeschi]])
*Io credo che un libro debba essere davvero una ferita, che debba cambiare in qualche modo la vita del lettore. Il mio intento, quando scrivo un libro, è di svegliare qualcuno, di fustigarlo. Poiché i libri che ho scritto sono nati dai miei malesseri, per non dire dalle mie sofferenze, è proprio questo che devono trasmettere in qualche maniera al lettore. No, non mi piacciono i libri che si leggono come si legge un giornale: un libro deve sconvolgere tutto, rimettere tutto in discussione. ([[Emil Cioran]])
*Io non leggo mai, non leggo libri, cose... pecché che comincio a leggere mo' che so' grande? Che i libri so' milioni, milioni, non li raggiungo mai, capito? pecché io so' uno a leggere, là so' milioni a scrivere, cioè un milione di persone e io uno mentre ne leggo uno... ma che m'emporta a me? ([[Massimo Troisi]])
*Io non scrivo mai il mio nome sui libri che compro se non dopo di averli letti, perché allora soltanto posso dirli miei. ([[Carlo Dossi]])
*La democrazia non si impone con i carri armati, non dobbiamo usare la forza ma i libri. La cultura della coscienza democratica passa attraverso la creatività dell’arte. Su questo dobbiamo lavorare altrimenti diventiamo un popolo che copia. ([[Dalù]])
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*La prefazione è quella cosa che si scrive dopo, si stampa prima, e non si legge né dopo né prima. (''Pitigrilli'', alias [[Dino Segre]])
*Leggo per legittima difesa. ([[Woody Allen]])
*In un libro gli uomini vogliono trovare se stessi, conoscersi, scuoprirsi, sentirsi confermati o respinti, discussi, nei loro odi ed amori, passioni, debolezze, ambizioni frustate o raggiunte, cadute, vittorie e sconfitte, i loro disinganni, le cose andate bene, quelle andate alla rovescia, e facendone il bilancio quelle andate male in proporzione molto più grande, giacché le persone felici hanno poco tempo da leggere e meno da scrivere, e perché l'uomo ama la lotta al disopra della felicità. E tutto incanalare e condurre verso una cima fulgente: la poesia. È il viatico che deve portare un libro alla moltitudine. ([[Aldo Palazzeschi]])
*Io non leggo mai, non leggo libri, cose... pecché che comincio a leggere mo' che so' grande? Che i libri so' milioni, milioni, non li raggiungo mai, capito? pecché io so' uno a leggere, là so' milioni a scrivere, cioè un milione di persone e io uno mentre ne leggo uno... ma che m'emporta a me? ([[Massimo Troisi]])
*La prima sosta di una bella vita si spenda nel parlare con i morti; noi nasciamo per apprendere e per conoscerci, e i libri, servendoci fedelmente, fan di noi persone. ([[Baltasar Gracián]])
*[I libri] Li interrogo e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel [[cuore]]. Altri mi insegnano a conoscere me stesso e mi ricordano che i giorni corrono veloci e che la [[vita]] fugge via. Chiedono solo un unico premio: avere un libero accesso in casa mia, vivere con me quando tanto pochi sono i veri amici. ([[Francesco Petrarca]])