Roberto Cotroneo: differenze tra le versioni

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+incipit
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*Solo di notte passeggiando per i bastioni come fossi uno spettro leggero mi rivolgo a quei rari e timorosi passanti che ancora si lasciano avvicinare, e li scongiuro: liberatemi dalle catene del giorno, della luce meridiana. Solo così sarò libera di apparirvi in sogno. (da ''Otranto'')
*Sul mare la [[memoria]] corre più veloce, silenziosa, si immerge e risale tra i flutti, ma soprattutto si mescola. Voi non sapete cosa significa questa parola: mescolarsi. Pensate che le cose vostre sono le vostre, e le mie sono le mie. E pensate che le vite sono come le frange di quelle tende che ci sono nei bar del mio paese, tutte di paglia, una accanto all'altra, che cadono giù dritte toccandosi una con l'altra, certo, ma senza intrecciarsi tra loro. E invece non è così. Invece noi sappiamo che le vite si arrangiano una con l'altra, si confondono, si immergono in storie che non sono le loro per poi uscirne di nuovo cambiate. (da ''Per un attimo immenso ho dimenticato il mio nome'')
*Tutti pensano sia un libro per ragazzi: lo è, ma non nel senso in cui si crede. Non perché è semplice, o solare, non perché racconta l'avventura, non perché parla di pirati, e di battaglie, e di arrembaggi, e neppure perché tiene con il fiato sospeso. No Francesco, ''[[L'isola del tesoro]]'' è un libro per ragazzi perché insegna quanto sottile e ambiguo sia il discrimine che separa il bene e il male; e quanto l'avventura sia un percorso doloroso che però non può non essere vissuto.<ref>Da ''Se una mattina d'estate un bambino : lettera a mio figlio sull'amore per i libri'', Frassinelli, Milano, 2001. ISBN 88-7684-673-5.</ref>
 
{{Intestazione|Dalla rubrica settimanale ''Blowin' in the web'', ''Sette''}}