La Civiltà Cattolica: differenze tra le versioni

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Marco Minghetti
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==Citazioni su ''La Civiltà Cattolica''==
*Il padre Ventura<ref>Gioacchino Ventura (1792 – 1861), predicatore, filosofo e teologo italiano, noto per il suo sostegno alla causa della Rivoluzione siciliana del 1848.</ref>, uno dei più bei nomi che vanti il clero italiano, ebbe l'esilio da Napoli, e la censura dell'Indice di Roma per aver scritto una orazione funebre sui ''morti di Vienna'' nel 1848; la ''Civiltà Cattolica''<ref>''Civiltà Cattolica'', IV, VIII, 187, e seg. {{NDR|N.d.A.}}</ref> dopo la sconfitta di Castelfidardo<ref>Il 18 settembre 1860, si scontrarono gli eserciti del Regno di Sardegna e dello Stato Pontificio; la battaglia si concluse con la vittoria dei piemontesi.</ref> ha pubblicato elegantissimi articoli, nei quali ad ogni pagina son chiamati e dimostrati veri martiri. Non mi voglio intromettere di una questione così delicata e pericolosa, nella quale il giudizio solo dell'Onnipotente ha sicura la pupilla. La mia osservazione non batte là, ma sulla conclusione che dice così: «possano queste considerazioni servire di qualche refrigerio a tante famiglie che sono in lutto per l'Europa e lamentano la perdita di alcuno dei loro amati». Vi sono altre famiglie in lutto, e sono famiglie cristiane, cattoliche e italiane: queste non chiedono che i gesuiti scrivano il panegirico dei cari che lamentano. Ma la pietà che non si rifiuta alle belve; ma quello squisito sentimento di umanità e di mestizia che rende ogni uomo generoso, eziandio verso gli sconosciuti e i nemici, se per avventura li trova {{sic|lagrimare}} la perdita di un fratello e di un figlio; voleva si risparmiassero i nomi di ''figli ribelli, di cristiani scomunicati, di fedeli in armi contro il Vaticano – empi che menan trionfo, gavazzando tra stragi e incendi – che irruppero ladronescamente a riportare una vittoria, più vergognosa d'ogni sconfitta''. ([[Francesco Liverani]])
 
*La nuova rivista dei gesuiti, la "Civiltà Cattolica", fondata nel 1850, fu l'espressione tipica dell'intransigentismo: sul piano teorico i gesuiti si preoccuparono di tenere distinta la causa del cattolicesimo da quella dei governi reazionari, ma in pratica, poiché la loro polemica si rivolse soltanto contro le correnti politiche innovatrici, di qualunque specie esse fossero, la loro attività tendeva a rafforzare lo schieramento reazionario. ([[Giorgio Candeloro]])