Anna Maria Mozzoni: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
* Ecco le condizioni reali e positive create alla donna dai pregiudizii : ecco l’infelicitàl'infelicità e la miseria, che le assegnano per sua porzione quelle leggi, che pretendono sollecitarsi di lei, e dicono d’opprimerla per il suo bene! Non altrimenti nei passati secoli, il Sant’UfficioSant'Ufficio pretendeva di salvare le anime torturando i corpi! (p. 22).<ref>Anna Maria Mozzoni ,''La donna in faccia al progetto del nuovo codice civile italiano'',Tipografia sociale, Contrada dell’Olmetto N. 14 rosso, Milano, 1865, p.22</ref>
 
*Come nel codice da riformarsi, il progettato impone ai coniugi l’obbligo reciproco di coabitazione, di fedeltà e d’assistenzad'assistenza, salvo poi a pesar sulla donna poco men che prima nelle singole applicazioni di quei generali doveri. Ambedue sono obbligati a coabitare, ma la moglie sola è punita in caso di trasgressione. Il marito non è altro mai che assente. (p. 26).<ref>Anna Maria Mozzoni,''La donna in faccia al progetto del nuovo codice civile italiano'',Tipografia sociale, Contrada dell’Olmetto N. 14 rosso, Milano, 1865, p.26</ref>
 
*Un’ultimaUn'ultima osservazione mi rimane a fare sulla maniera colla quale il progetto ha regolate le sostanze della donna rispettivamente alla famiglia. I principii liberali; che informano il progetto dell’onorevoledell'onorevole ministro, l’hannol'hanno qui tratto a conclusioni che, se sono coerenti alli antecedenti da lui posti, non sono per avventura molto utili alla famiglia, né si ispirano alla natura. </br>Quando due individui si pongono in società, è impossibile che di ragione e di fatto essi conservino la loro piena autonomia individuale e tanto meno quando, come nella società matrimoniale, sono vincolati all’interesse dei terzi. (p. 32).<ref>Anna Maria Mozzoni ,''La donna in faccia al progetto del nuovo codice civile italiano'',Tipografia sociale, Contrada dell’Olmetto N. 14 rosso, Milano, 1865, p.32</ref>
 
==Un passo avanti nella cultura femminile==