Marco Aurelio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m +wikilink
Riga 30:
*Bisogna conformarsi alla natura durante il brevissimo istante che viviamo; bisogna partire con rassegnazione come l'oliva matura cade benedicendo la terra sua nutrice e rendendo grazie all'albero che l'ha prodotta. (IV, 48)<ref>Citato in Martinetti, p. 238.</ref>
*Sii simile ad un promontorio, contro al quale incessantemente s'infrangono l'onde, e quegli sta saldo, e s'abbonacciano intorno a lui i gorgogli dell'acque. – Sventurato me, che la tal cosa m'è accaduta. – Anzi, avventurato, che, la tal cosa essendomi accaduta, me ne sto nondimeno senza cruccio, né angosciato del presente né pauroso dell'avvenire. Ad ogni altro poteva accadere; ma ogni altro non l'avria senza angoscia sopportata. (IV, 49; 1867)
*All'alba, quando sei restio a [[Risveglio|svegliarti]], abbi subito presente questo pensiero: «Mi desto per compiere il mio dovere di uomo; dovrei dunque lamentarmi ancora di andare a compiere ciò per cui sono nato e sono stato messo nel cosmo? o forse sono stato fatto per starmene a godere il calduccio del letto?» (V, 1; 1984)
*Le cose sono come inviluppate di tali tenebre, che a filosofi non pochi, e non dei più volgari, esse son parse del tutto incomprensibili. (V, 10)<ref name="melli250">Citato in Melli, p. 250.</ref>
*Sono composto da un fattore casuale e da un fattore materiale; nessuno dei due scomparirà nel nulla. Ogni parte di me sarà, dunque, sottoposta a trasformazione per diventare altra parte del mondo e di nuovo quella si trasformerà in altra parte del mondo e così all'infinito. (V, 13; 2008)