Papa Benedetto XVI: differenze tra le versioni
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==Citazioni di papa Benedetto XVI==
*Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell'autorità ecclesiastica, resta comunque la [[coscienza]] di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell'autorità ecclesiastica (''Commentary on the documents of Vatican II'', 1969)
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*Che l'esempio della sua {{NDR|di [[Pierre Goursat]]}} vita di fede e quello del suo impegno missionario vi spronino e siano per voi un appello costante a camminare verso la santità! (in ''Zenit'', 3 febbraio 2011)
*Chi non avverte, oggi, il bisogno di dare più spazio alle «ragioni del cuore»? In un mondo come l'attuale dominato dalla tecnica, si sente bisogno di questa complementarietà della [[donna]], affinché l'essere umano vi possa vivere senza disumanizzarsi del tutto. (dal [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2009/march/documents/hf_ben-xvi_spe_20090322_promozione-donna_it.html discorso] del 22 marzo 2009)
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*Se il [[buddhismo]] seduce è perché sembra una promessa di toccare l'infinito, la felicità, senza avere obbligazioni religiose concrete. Una spiritualità erotica, in qualche modo.<ref name="Tornielli" />
*Se in certe [[teologia|teologie]] ed ecclesiologie di oggi [[Maria]] non trova più posto, la ragione è semplice e drammatica: hanno ridotto la [[fede]] a un'astrazione. E un'astrazione non sa che farsene di una madre. (citato in [[Vittorio Messori]], ''Ipotesi su Maria'', Edizioni Ares, Milano 2005)
*[...] sono tratti costitutivi della fede la disponibilità a soffrire ma anche il coraggio di lottare. Ciò non manca certo a quegli uomini che dicono: la fede dovrebbe essere protesta e resistenza contro il potere di questo mondo. Ma quando si va a vedere più da vicino ci si rende conto che in realtà tali gruppi vogliono per lo più avere un altoparlante per le loro grida e per i loro slogan di partito. Accade tutt'altra cosa, invece, quando la Chiesa si oppone ai veri poteri e peccati di quest'epoca, quando essa denuncia la distruzione del matrimonio, la distruzione della famiglia, l'uccisione dei bambini non ancora nati, le deformazioni della fede: allora le si contrappone subito un Gesù che sarebbe stato solo misericordioso, sarebbe stato sempre comprensivo e non avrebbe mai fatto male a nessuno. E viene formulata la massima: non si può essere [[cristiano (religione)|cristiani]] a spese dell'essere uomini; e per essere uomini si intende poi ciò che pare e piace a ciascuno. Esser cristiani è un optional gradito, ma non deve costare nulla... Cristo è salito sulla croce: un [[Gesù]] disponibile a tollerare tutto non sarebbe stato crocifisso. (da ''Collaboratori della verità'', San Paolo, 1994<ref>Citato in ''[http://www.iltimone.org/33773,News.html Quanto Ratzinger metteva in guardia dall'inganno del «Gesù solo misericordioso» che piace al mondo]'', ''il Timone.org''.</ref>)
*Storicamente e culturalmente la [[Turchia]] ha poco da spartire con l'Europa: perciò sarebbe un errore grande inglobarla nell'Unione Europea. Meglio sarebbe se la Turchia facesse da ponte tra Europa e mondo arabo oppure formasse un suo continente culturale insieme con esso. L'Europa non è un concetto geografico, ma culturale, formatosi in un percorso storico anche conflittuale imperniato sulla fede cristiana, ed è un fatto che l'impero ottomano è sempre stato in contrapposizione con l'Europa. Anche se [[Kemal Ataturk]] negli anni Venti ha costruito una Turchia laica, essa resta il nucleo dell'antico impero ottomano, ha un fondamento islamico e quindi è molto diversa dall'Europa che pure è un insieme di stati laici ma con fondamento cristiano, anche se oggi sembrano ingiustificatamente negarlo. Perciò l'ingresso della Turchia nell'UE sarebbe antistorico. (18 settembre 2004)<ref>Da un discorso agli operatori pastorali della diocesi di Velletri, citato in Sandro Magister, ''[http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/108781 Esercizi di disinformazione: il papa raccontato dalla grande stampa]'', ''L'Espresso Online'', 5 gennaio 2007.</ref>
*{{NDR|Parlando di [[Francesco di Sales]]}} Vissuto a cavallo tra due secoli, il Cinquecento e il Seicento, raccolse in sé il meglio degli insegnamenti e delle conquiste culturali del secolo che finiva, riconciliando l'eredità dell'umanesimo con la spinta verso l'assoluto propria delle correnti mistiche. (dall'udienza del [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2011/documents/hf_ben-xvi_aud_20110302_it.html 2 marzo 2011])
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*La [[giovinezza]] è un periodo di continua scoperta della vita, del mondo, degli altri e di se stessi. È un tempo di apertura verso il futuro, in cui si manifestano i grandi desideri di felicità, di amicizia, di condivisione e di verità, in cui si è mossi da ideali e si concepiscono progetti.
*La prima causa della nostra gioia è la vicinanza del Signore, che mi accoglie e mi ama.
*Un [[cristiano (religione)|cristiano]] non può essere mai triste perché ha incontrato Cristo, che ha dato la vita per lui.
{{NDR|Benedetto XVI, [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/youth/documents/hf_ben-xvi_mes_20120315_youth_it.html Messaggio per la XXVII GMG]}}
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*Il consumo brutale della creazione inizia dove non c'è [[Dio]], dove la materia è ormai soltanto materiale per noi, dove noi stessi siamo le ultime istanze, dove l'insieme è semplicemente proprietà nostra e lo consumiamo solo per noi stessi. E lo spreco della creazione inizia dove non riconosciamo più alcuna istanza sopra di noi, ma vediamo soltanto noi stessi; inizia dove non esiste più alcuna dimensione della vita al di là della morte, dove in questa vita dobbiamo accaparrarci il tutto e possedere la vita nella massima intensità possibile, dove dobbiamo possedere tutto ciò che è possibile possedere. (dall'incontro con il clero della diocesi di Bressanone, 6 agosto 2008)
*I Santi non sono un ornamento che riveste la Chiesa dall'esterno, ma sono come i fiori di un albero che rivelano la inesauribile vitalità della linfa che lo percorre. (dal [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2011/january/documents/hf_ben-xvi_spe_20110129_collegio-etiopico_it.html discorso] del 29 gennaio 2011)
*Il [[
*La [[Chiesa]] vive, cresce e si risveglia nelle anime, che – come la Vergine Maria – accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello Spirito Santo; offrono a Dio la propria carne e, proprio nella loro povertà e umiltà, diventano capaci di generare Cristo oggi nel mondo. Attraverso la Chiesa, il Mistero dell'Incarnazione rimane presente per sempre. Cristo continua a camminare attraverso i tempi e tutti i luoghi. (da [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2013/february/documents/hf_ben-xvi_spe_20130228_congedo-cardinali_it.html ''Saluto di congedo agli Em.mi Signori Cardinali'', 28 febbraio 2013, Roma])
*L'annuncio cristiano, il cristianesimo non è un pacchetto complicatissimo di tanti dogmi, così che nessuno può conoscerli tutti; non è cosa solo per accademici, che possono studiare queste cose, ma è cosa semplice: Dio c'è e Dio è vicino in Gesù Cristo. (da [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2007/july/documents/hf_ben-xvi_spe_20070724_clero-cadore_it.html ''Incontro con il clero delle diocesi di Belluno-Feltre e Treviso'', 24 Luglio 2007, Auronzo di Cadore])
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===Discorso ai rappresentanti presso le organizzazioni internazionali, 18 Marzo 2006===
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{{NDR|Benedetto XVI, [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2006/march/documents/hf_ben-xvi_spe_20060318_intern-organizations_it.html Discorso] ai rappresentanti della Santa Sede presso le Organizzazioni Internazionali, 18 Marzo 2006}}
===Discorso in apertura del convegno della diocesi di Roma, 11 Giugno 2007===
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{{NDR|Benedetto XVI, [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2007/june/documents/hf_ben-xvi_spe_20070611_convegno-roma_it.html Discorso] in apertura del convengo della diocesi di Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano, 11 Giugno 2007}}
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*{{NDR|[[Benedetto XV]]}} Fu coraggioso e autentico profeta di pace e si adoperò con strenuo coraggio dapprima per evitare il dramma della guerra e poi per limitarne le conseguenze nefaste. Sulle sue orme desidero porre il mio ministero a servizio della riconciliazione e dell'armonia tra gli uomini e i popoli, profondamente convinto che il grande bene della pace è innanzitutto dono di Dio, dono purtroppo fragile e prezioso da invocare, tutelare e costruire giorno dopo giorno con l'apporto di tutti. (da [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2005/documents/hf_ben-xvi_aud_20050427_it.html Udienza Generale, 27 aprile 2005])
*{{NDR|[[San Benedetto da Norcia]]}} costituisce un fondamentale punto di riferimento per l'unità dell'Europa e un forte richiamo alle irrinunciabili radici cristiane della sua cultura e della sua civiltà. (da [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2005/documents/hf_ben-xvi_aud_20050427_it.html Udienza Generale, 27 aprile 2005])
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*Per il clima che lo contraddistingue, il [[Natale]] è una festa universale. Anche chi non si professa credente, infatti, può percepire in questa annuale ricorrenza cristiana qualcosa di straordinario e di trascendente, qualcosa di intimo che parla al cuore. È la festa che canta il dono della vita. La nascita di un bambino dovrebbe essere sempre un evento che reca gioia; l'abbraccio di un [[neonato]] suscita normalmente sentimenti di attenzione e di premura, di commozione e di tenerezza. Il Natale è l'incontro con un neonato che vagisce in una misera grotta. Contemplandolo nel presepe come non pensare ai tanti bambini che ancora oggi vengono alla luce in una grande povertà, in molte regioni del mondo? Come non pensare ai neonati non accolti e rifiutati, a quelli che non riescono a sopravvivere per carenza di cure e di attenzioni? Come non pensare anche alle famiglie che vorrebbero la gioia di un figlio e non vedono colmata questa loro attesa? Sotto la spinta di un consumismo edonista, purtroppo, il Natale rischia di perdere il suo significato spirituale per ridursi a mera occasione commerciale di acquisti e scambi di doni! In verità, però, le difficoltà, le incertezze e la stessa crisi economica che in questi mesi stanno vivendo tantissime famiglie, e che tocca l'intera l'umanità, possono essere uno stimolo a riscoprire il calore della semplicità, dell'amicizia e della solidarietà, valori tipici del Natale. Spogliato delle incrostazioni consumistiche e materialistiche, il Natale può diventare così un'occasione per accogliere, come regalo personale, il messaggio di speranza che promana dal mistero della nascita di Cristo. (dall'[http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2008/documents/hf_ben-xvi_aud_20081217_it.html Udienza Generale, 17 dicembre 2008])
*Il [[Natale]] è un'opportunità privilegiata per meditare sul senso e sul valore della nostra esistenza. L'approssimarsi di questa solennità ci aiuta a riflettere, da una parte, sulla drammaticità della storia nella quale gli uomini, feriti dal peccato, sono perennemente alla ricerca della felicità e di un senso appagante del vivere e del morire; dall'altra, ci esorta a meditare sulla bontà misericordiosa di Dio, che è venuto incontro all'uomo per comunicargli direttamente la Verità che salva, e per renderlo partecipe della sua amicizia e della sua vita. Prepariamoci, pertanto, al Natale con umiltà e semplicità, disponendoci a ricevere in dono la luce, la gioia e la pace, che da questo mistero si irradiano. Accogliamo il Natale di Cristo come un evento capace di rinnovare oggi la nostra esistenza. L'incontro con il Bambino Gesù ci renda persone che non pensano soltanto a se stesse, ma si aprono alle attese e alle necessità dei fratelli. In questa maniera diventeremo anche noi testimoni della luce che il Natale irradia sull'umanità del terzo millennio. (dall'[http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2008/documents/hf_ben-xvi_aud_20081217_it.html Udienza Generale, 17 dicembre 2008])
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*La famiglia è Chiesa domestica e deve essere la prima scuola di preghiera. Nella famiglia i bambini, fin dalla più tenera età, possono imparare a percepire il senso di Dio, grazie all'insegnamento e all'esempio dei genitori: vivere in un'atmosfera segnata dalla presenza di Dio. Un'educazione autenticamente cristiana non può prescindere dall'esperienza della preghiera. Se non si impara a [[preghiera|pregare]] in famiglia, sarà poi difficile riuscire a colmare questo vuoto. (dall'[http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2011/documents/hf_ben-xvi_aud_20111228_it.html Udienza Generale, 28 dicembre 2011])
*«Sursum corda», innalziamo i nostri cuori al di fuori del groviglio delle nostre preoccupazioni, dei nostri desideri, delle nostre angustie, della nostra distrazione. Il nostro cuore, l'intimo di noi stessi, deve aprirsi docilmente alla Parola di Dio e raccogliersi nella preghiera della Chiesa, per ricevere il suo orientamento verso Dio dalle parole stesse che ascolta e dice. Lo sguardo del cuore deve dirigersi al Signore, che sta in mezzo a noi: è una disposizione fondamentale. (dall' [http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2012/documents/hf_ben-xvi_aud_20120926_it.html Udienza Generale, 26 settembre 2012])
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*La [[liturgia]] è l'atto nel quale crediamo che Dio entra nella nostra realtà e noi lo possiamo incontrare, lo possiamo toccare. È l'atto nel quale entriamo in contatto con Dio: Egli viene a noi, e noi siamo illuminati da Lui. Per questo, quando nelle riflessioni sulla liturgia noi centriamo la nostra attenzione soltanto su come renderla attraente, interessante bella, rischiamo di dimenticare l'essenziale: la liturgia si celebra per Dio e non per noi stessi; è opera sua; è Lui il soggetto; e noi dobbiamo aprirci a Lui e lasciarci guidare da Lui e dal suo Corpo che è la Chiesa. (dall'[http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2012/documents/hf_ben-xvi_aud_20121003_it.html Udienza Generale, 3 ottobre 2012])
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===Citazioni===
*All'inizio dell'essere [[cristiano (religione)|cristiano]] non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva.
*[[Amore]] è «[[estasi]]», ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in se stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio.
*Chi vuol donare [[amore]], deve egli stesso riceverlo in dono.
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===Citazioni===
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===[[Explicit]]===
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===Citazioni===
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*Ragione e [[fede]] si aiutano a vicenda. Solo assieme salveranno l'uomo. Attratta dal puro fare tecnico, la ragione senza la fede è destinata a perdersi nell'illusione della propria onnipotenza. La fede senza la ragione, rischia l'estraniamento dalla vita concreta delle persone.
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==''L'unità delle nazioni. Una visione dei Padri della Chiesa'' ==
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{{NDR|Joseph Ratzinger, ''L'unità delle nazioni. Una visione dei Padri della Chiesa'' (''Die Einheit der Nationen. Eine vision der Kirchenväter''), traduzione di Giulio Colombi, a cura di Giovanni Maria Vian, edito da dalla Libreria Editrice Vaticana e da Morcelliana Edizioni (serie "Pellicano rosso", vol. 102), 2ª edizione riveduta, 2009, OCLC 72415016}}
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