Tommaso d'Aquino: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m +wikilink
fix citazioni
Riga 28:
===Attribuite===
*Guardati dall'uomo d'un solo libro, che ha letto un solo libro.
:''Cave ab homine unius libri.''<ref>Traduzione da [[Servio Marzio]], ''Cum grano salis'', Vallardi.</ref>
 
==''Contra Gentiles''==
Riga 66:
 
=== Il Preziosissimo Sangue del Redentore ===
* L'uomo fu liberato dal potere del demonio mediante la passione di Cristo in quanto la passione causò la remissione dei peccati...la passione di Cristo ci ha liberati dal potere del demonio in quanto ci ha riconciliati con Dio. E [[Sant'Agostino]] sostiene: "Il [[demonio ]]fu vinto dalla giustizia di Cristo: poiché non avendo trovato in lui nulla che fosse degno di morte, tuttavia lo uccise". Però anche ora, col permesso di Dio, il demonio può tentare gli uomini nell'[[anima]] e vessarli nel corpo; ma con la [[Passione di Gesù|Passione di Cristo]] è stato preparato per l’uomo un rimedio con cui egli si può difendere dagli assalti del nemico, in modo da non essere trascinato alla morte eterna.<ref>Questione 49, art. 2:“Gli effetti della passione di Cristo”, da La Somma Teologica, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1997, Terza parte. Citata da [http://www.ifiglidellaluce.it/i-figli-della-luce-vincere-il-demonio.html ''Vincere il demonio''], su ''ifiglidellaluce.it'' (movimento fondato da don [[Gabriele Amorth]]). URL archiviato il [http://archive.is/wip/ALfyB/ 10 gennaio 2020].</ref>
 
=== Gli angeli ===
; Angelo custode, dalla nascita
* Come [[Origene]] [In Mt tract. 13] riferisce, ci sono in proposito due opinioni. Alcuni dicevano che l'angelo custode è assegnato all'uomo al momento del battesimo, altri invece al momento della nascita. [[San Girolamo|S. Girolamo]] difende la seconda opinione, e con ragione. Infatti i benefici largiti da Dio all'uomo in quanto cristiano hanno inizio dal momento del battesimo, p. es. la ricezione dell'[[Eucaristia]] e altre cose del genere. Invece le cose che Dio nella sua provvidenza concede all'uomo in quanto ha un'[[anima e corpo|anima]] razionale gli vengono concesse fin dal momento in cui, con la nascita, egli entra in possesso di tale natura. Ora, la custodia degli angeli è un beneficio di questo genere, come risulta chiaro dalle cose dette sopra [aa. 1, 4]. Quindi l'uomo ha un angelo deputato alla sua custodia dal momento della nascita. (''Quaestio 113, articolo 6'', pag. 1066)<ref>{{citaCitato web | autore =in Tito Centi (O.P.);, A. Zelio Belloni (O.P.) | url =, [http://www.documentacatholicaomnia.eu/03d/1225-1274,_Thomas_Aquinas,_Summa_Theologiae_(p_Centi_Curante),_IT.pdf | titolo = ''Somma teologica. |Nuova formatoedizione = pdf | lingua = it | anno = 2009 | sito = }}italiana''], su ''documentacatholicaomniaDocumentacatholicaomnia.eu''., URL2009, archiviatop. il [http://web1066.archive.org/web/20161028020112/http://www.documentacatholicaomnia.eu/03d/1225-1274,_Thomas_Aquinas,_Summa_Theologiae_(p_Centi_Curante),_IT.pdf/ 28 Ottobre 2016]</ref>
* Come abbiamo già spiegato [a. 2, ad 1], la custodia dell'uomo si attua in due forme. Primo, in forma individuale, secondo che a ogni singolo uomo è assegnato un particolare angelo custode. E la custodia in questa forma spetta agli angeli dell'infimo ordine, incaricati, come insegna S. Gregorio [l. cit.], di «annunziare le cose di minore importanza»: ora, fra tutti gli uffici angelici il minimo Pare appunto quello di prendersi cura di quanto interessa la salvezza di un solo individuo. — Secondo, in forma universale. E questa varia secondo i diversi ordini, poiché una causa è tanto più alta quanto più è universale. Per conseguenza la custodia delle collettività umane spetta all'ordine dei Principati, o forse agli [[Arcangelo|Arcangeli]], il cui nome significa Angeli Prìncipi: per cui anche Michele, che è un Arcangelo, viene detto in [[Libro di Daniele|Daniele]] [10, 13] «uno dei prìncipi»<ref>{{cita web | url = https://www.maranatha.it/Bibbia/4-LibriProfetici/34-DanielePage.htm | titolo = Libro di Daniele, capitolo 10, verso 13 | sito = }}, su ''maranatha.it'', traduzione C.E.I. del 1974. URL archiviato il [http://web.archive.org/web/20010209005416/https://www.maranatha.it/Bibbia/4-LibriProfetici/34-DanielePage.htm/ 9 Febbraio 201]</ref>. Salendo, vengono poi le Virtù, che esercitano la custodia su tutte le nature corporee. Salendo ancora vengono le Potestà, che stanno a guardia dei demoni. Da ultimo poi vengono i Principati, che secondo [[Gregorio di Nissa|S. Gregorio]] [l. cit.] fanno da custodi agli spiriti buoni. (''Quaestio 13, art. 3'', pagp. 1064)
* La virtù di qualsiasi essere corporeo è più ristretta di quella di una sostanza spirituale: poiché ogni forma corporea viene resa individuale dalla materia e determinata alle condizioni del tempo e dello spazio, mentre le [[forma|forme]] immateriali sono sciolte da queste condizioni, e intelligibili. Per conseguenza come gli angeli inferiori, che hanno forme intenzionali meno universali, sono governati per mezzo di quelli superiori, così tutti i corpi sono governati per mezzo degli angeli. — E questa è la sentenza non solo dei santi Dottori, ma anche di tutti i filosofi che hanno ammesso l'esistenza delle sostanze immateriali. [...] ebbene gli angeli possano operare qualcosa fuori dell'[[ordine e disordine|ordine della natura materiale]], non possono tuttavia trascendere l'ordine di tutto il creato: che è quanto propriamente si esige per il vero miracolo, come si è detto [nel corpo].
; Illuminazione e miracolo
* Gli angeli con la loro attività esterna servono principalmente Dio, e secondariamente noi uomini. E ci servono non perché siamo più grandi di loro, semplicemente parlando, ma perché un uomo, o un angelo qualsiasi, in quanto con l'adesione a Dio diventa un solo spirito con lui, è superiore a ogni altra [[creatura]]. Per cui l‘Apostolo [Fil 2, 3]<ref>{{cita web | url =Da [https://www.maranatha.it/Bibbia/6-LettereSanPaolo/57-FilippesiPage.htm | titolo = ''Lettera ai Filippesi: capitolo 2, verso 3 | sito = }}''], su ''maranathaMaranatha.it'', traduzione C.E.I. del 1974. URL archiviato il [http://web.archive.org/web/20010818110001/https://www.maranatha.it/Bibbia/6-LettereSanPaolo/57-FilippesiPage.htm/ 18 Agosto 2001]</ref> comanda che «ciascuno ritenga gli altri superiori a se stesso». (''Quaestio 112, articolo 1'', pagp. 1055)
* Nei divini ministeri vi sono molti gradi. Nulla quindi impedisce che anche angeli disuguali siano inviati in ministero; però ai ministeri più alti sono deputati gli angeli superiori, e a quelli più bassi gli angeli inferiori. (''Quaestio 112, a. 2'', pagp. 1057)
* Per operare il bene si richiedono due cose. Primo, che l'affetto sia inclinato al bene: e in noi ciò si compie mediante l‘abito delle [[virtù]] morali. Secondo, che la ragione trovi la via giusta per operare l'atto virtuoso: e questo è il compito che il [[Aristotele#Etica Nicomachea|Filosofo]] [Ethic. 6, 12<ref>{{cita web | autore = Aristotele; a cura di Lucia Caiani | url = https://archive.org/details/ClassiciDellaFilosofiaAristoteleACuraDiLuciaCaianiEtiche.EticaEudemea.EticaNicom/page/n361 | titolo = Etica Nicomachea, Libro VI, 12. | formato = | pagine = 359-360 | editore = UTET | anno = 1996}}, collana "I classici della filosofia", ISBN 88-02-049942-4, su ''archive.org''</ref> assegna alla [[prudenza]]. Per quanto dunque riguarda la prima cosa, Dio custodisce l'uomo direttamente, infondendogli la [[grazia divina|grazia]] e le virtù. Per quanto invece riguarda la seconda, Dio custodisce l'uomo quale supremo maestro, ma il suo insegnamento, come si è visto [q. 111, a. 1], perviene all'uomo attraverso gli angeli. Come l'uomo si discosta dalla naturale inclinazione verso il bene a causa delle [[passione|passioni]] che spingono al [[peccato]], così si discosta pure dall'ispirazione degli angeli buoni, prodotta da questi invisibilmente in quanto illuminano gli uomini affinché agiscano bene. Quindi il fatto che gli uomini periscano non va imputato alla negligenza degli angeli, ma alla malizia degli uomini. Che poi gli angeli in casi straordinari appaiano talora visibilmente agli uomini proviene da una grazia speciale di Dio: come quando avvengono dei [[miracolo|miracoli]] fuori dell'ordine della natura. (''Quaestio 113, a. 1'', paggpp. 1060-1061)
* Si è detto sopra [q. 112, a. 3, ad 4] che tutti gli angeli della prima gerarchia sono illuminati immediatamente da Dio su alcune verità, ma che vi sono altre verità intorno alle quali sono illuminati immediatamente da Dio solo gli angeli superiori, che illuminano poi gli inferiori. Ora, la stessa considerazione va fatta riguardo agli ordini inferiori: infatti un angelo di grado infimo è illuminato su alcune verità da un qualche angelo supremo, e su altre dall'angelo che sta immediatamente sopra di lui. E così è possibile che un angelo illumini immediatamente l'uomo e abbia nondimeno sotto di sé altri angeli da lui illuminati. (''Quaestio 113, a. 2'', pagp. 1063)
; Conoscenza e amore
* Tutte le cose, procedendo dalla volontà di Dio, tendono al bene, ma ciascuna in modo diverso. Alcune infatti hanno soltanto un'inclinazione naturale al bene, senza conoscerlo, come le piante e i corpi inanimati. E questa inclinazione al bene viene chiamata appetito naturale. — Altri esseri invece tendono al bene per averlo in qualche modo conosciuto: non nel senso che conoscano la natura stessa del bene, ma in quanto conoscono qualche bene particolare, come fa il senso che conosce il dolce o il bianco o altre simili cose. E l'inclinazione che accompagna questa conoscenza viene chiamata appetito sensitivo. — Altri esseri infine tendono al bene conoscendo la natura stessa del bene, il che è proprio dell'intelletto. E questi esseri tendono al bene in modo perfettissimo: infatti non tendono al bene solo perché ricevono l'impulso o la direzione da un altro essere, come le realtà non dotate di conoscenza, e neppure tendono soltanto a un bene particolare, come gli esseri che hanno la sola conoscenza sensitiva, ma sono inclinati al bene universale. E questa inclinazione prende il nome di volontà. — Quindi, dato che gli angeli conoscono con l'[[intelletto]] la stessa nozione universale di bene, è evidente che in essi si trova la volontà (''Quaestio 59, a. 1'', pagp. 638).
* In essi infatti non vi sono le passioni della [[concupiscenza]], o del [[timore]] e dell'[[audacia]], che debbono essere regolate dalla [[temperanza]] e dalla fortezza. Si dice però che in essi è la temperanza in quanto essi moderano i moti della loro volontà secondo le norme della volontà divina. E si pone in essi la fortezza in quanto eseguono con fermezza la volontà divina. Ma tutto ciò avviene per mezzo della volontà, non per mezzo dell'[[ira|irascibile]] e del concupiscibile. (''Quaestio 59, a. 4'', p. 647)
* Si deve perciò concludere che un angelo ama l'altro di dilezione naturale in quanto quest‘ultimo ha la sua stessa natura. Non lo ama invece di dilezione naturale in quanto per altre cose si accorda con lui, o con lui è in disaccordo.. [...] La dilezione naturale ha per oggetto il fine stesso non già nel senso che questo sia il soggetto a cui si vuole il bene, ma piuttosto nel senso che esso è il bene che uno vuole a se stesso, e conseguentemente anche agli altri, in quanto questi formano una cosa sola con lui. E questa dilezione naturale non può venir meno neppure negli stessi angeli cattivi, i quali hanno una dilezione naturale per gli altri angeli in quanto conservano in comune con essi la natura. Li odiano però in quanto differiscono da essi a motivo della [[giustizia]] e dell'[[iniquità]]. (''Quaestio 60, a. 4'', pagp. 648)
 
===Le cinque vie===
Riga 94:
=== Immacolata Concezione di Maria ===
{{MultiCol}}
'' '''Latino''' ''<ref>san Tommaso d'Aquino, ''Summa Theologiae'', '''III Sent.''', dist. 3 q.I a.I q.2. Citato in Norberto Del Prado, ''Divus Thomas et Bulla dogmatica "Ineffabilis Deus"'', 1919 (1°ed.ne) , ristampato nel 2018 da Facsimile Publisher, Delhi (IN), ISBN 8888007039405, pag. 17 (di 375)</ref><ref>{{citaCitato web | autore =in Norberto Del Prado, | url = [https://archive.org/details/divusthomasetbul00norb/page/n19 | titolo = ''Divus Thomas et bulla dogmatica "Ineffabilis Deus"''], |'' pagineInternet = 10Archive', 19 | lingua = la | anno = 1919, |pp. sito9-10. =L'edizione archive.org}},riporta conl'<nowiki />''imprimatur'' di Frate Leonardus Lehu, Vic. Magistri Generalis O.P.</ref>
<poem>
Ad ''secundum'' dicendum, quod si numquam anima B. Virginis fuisset contagio originalis peccat inquinata, hoc derogaret dignitati Christi, secundm quam est universalis omnium Salvator. Et ideo sub Christo, qui salvari non indiguit, tamquam universalis Salvator, maxima fuit B. Virginis puritas. Nam Christus nullo modo contraxit originale peccatum sed in ipsa suae conceptionis fuit sanctus, secundum illud Luc., I, 35:''<<Quod ex te nascetur sanctum, vocabitur filius Dei>>''. Sed B. Virgo contraxit quidem originale peccatum, sed ab eo fuit mundatam antequam ex utero nasceretur. Et hoc signatur Job, III, 9, ubi de nocte originalis peccati dicitur: ''<<Expectet lucem'' (id est Christum) ''et non videat>>''; quia ''<<nihil inquinatum incurrit in Adam>>'', ut dicitur Sap., VII, 25: ''<<nec ortum sorgentis autorae>>'', id est, B. Virginis, quae in suo ortu a peccato originalis fuit immunis.
Riga 103:
</poem>
{{ColBreak}}
'' '''Italiano''' ''<ref>{{citaCitato webin | autore = Padrepadre Tito S. Centi, | autore2 = P.padre Angelo Z. Belloni, | url = [http://www.documentacatholicaomnia.eu/03d/1225-1274,_Thomas_Aquinas,_Summa_Theologiae_(p_Centi_Curante),_IT.pdf | formato = pdf | titolo = ''Somma Teologica. Nuova edizione italiana''], |''Documentacatholicaomnia.eu'', lingua = it | pagina = 2389 | anno =Fiseole, 2009, | città = Fiesole | sito = documentacatholicaomnia.eu}}p. URL archiviato il [https://web2389.archive.org/web/20161028020112/http://www.documentacatholicaomnia.eu/03d/1225-1274,_Thomas_Aquinas,_Summa_Theologiae_(p_Centi_Curante),_IT.pdf/ 28 Ottobre 2016]</ref>
 
<poem>