Orcagna: differenze tra le versioni

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==Citazioni sull'Orcagna==
*Andrea di Cione Arcangnuolo o Arcangio o Arcagnio, detto l'Orcagna, compare per la prima volta nel 1343 tra i pittori fiorentini, e, nove anni dopo, iscritto tra i maestri di pietra e di legname. Pittore, {{sic|musaicista}}, scultore, architetto, poeta, fu esempio della versatilità artistica italiana, personificazione dell'unità delle arti. ([[Adolfo Venturi (storico dell'arte)]]
 
*Nel rappresentare {{NDR|nel tabernacolo di Orsanmichele}} una scena solenne, come quella dell<nowiki>'</nowiki>''Assunzione'', ricordò d'essere non solo scultore, ma anche {{sic|musaicista}}, per ottenere gli effetti più vivi e abbaglianti, col fondo di smalto azzurro sparso di stelle. E ricordò d'essere architetto quando quei bassorilievi e quei musaici dispose nel tabernacolo, mirabile per l'armonia delle parti, per la nobilissima eleganza dell'insieme, per la maestà assunta dallo stile gotico. Dalle sue sculture spira un'aria grave, melanconica. Non sembra giusto di figurarci l'Orcagna come uno spirito irrequieto che tenti sempre cose nuove; è piuttosto un maestro laborioso, pratico e sodo. Le sue figure non hanno quella vita degli occhi che spira nelle opere trecentesche; tuttavia la ''Fede'' dalle pupille estasiate, Maria che riceve l'annuncio della fine della vita mortale, gli {{sic|angioli}} presi da incanto che abbassano le ali lungo i pilastri del tabernacolo, mostrano quanto fosse alto nell'Orcagna il sentimento della convenienza religiosa. ([[Adolfo Venturi (storico dell'arte)]]
 
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