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===Citazioni di Charles Taze Russell===
====''Il divin piano delle età''====
=====Citazioni=====
*Pochi si rendono conto della potenza e dell’astuzia di Satana. Pochi capiscono il senso delle parole dell’apostolo Paolo, per quello che riguarda questo ”principe delle tenebre”, che si è trasformato da un servitore della luce, in un servitore delle tenebre per lottare contro la Verità e distruggere la sua influenza. Pochi si rendono conto che il nostro avversario sta usando le persone migliori, le più energiche, le più influenti del popolo di Dio, per impedire il risplendere della Luce e per tenere il “Piano Divino” lontano dalle persone. (p. vi)
*La Bibbia è la fiaccola della civiltà e della libertà. La sua influenza per il bene della società è stata riconosciuta dai più grandi uomini di stato, anche se essi non l'abbiano guardata principalmente che attraverso le lenti dei diversi insegnamenti contraddittori delle religioni, i quali, pur sostenendo la Bibbia, deformano crudelmente le sue dottrine. (p. 41)
*La Bibbia è il libro più antico che esista; essa ha sopravvissuto alle tempeste di trenta secoli. Sì è provato con tutti i mezzi possibili di fare sparire questo libro dalla superficie della terra: lo si è nascosto, sepolto, si è fatto del suo possesso un delitto degno di morte, e coloro che hanno creduto in esso hanno subito le più feroci e spietate persecuzioni; ma il Libro è più vivo di prima. Ai giorni nostri, mentre molti dei suoi nemici dormono nella polvere, e centinaia di volumi scritti per denigrarlo e distruggere la sua influenza giacciono dimenticati da molto tempo, la Bibbia ha fatto la sua strada fra tutti i popoli e in tutte le lingue della terra; se ne fecero già più di 200 traduzioni diverse. Il fatto che quel Libro è sopravvissuto a tanti secoli malgrado gli sforzi senza pari tentati di bandirlo e distruggerlo, è per lo meno una prova evidente che il grande Autore che si proclama della Bibbia è stato altresì il suo preservatore. (p. 42)
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*Vi è nella Bibbia una franchezza e una tale rettitudine che bastano a darle la sua impronta di Verità. (p. 44)
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*Questi scritti di Mosè contengono la sola storia autentica e degna di fede che esista dell'epoca che essa rappresenta. La storia cinese prova a cominciare dalla creazione, narrando come Iddio uscì in gondola sull'acqua, tenendo in mano un mucchio di terra che egli lanciò nell'acqua, pretendendo che quel mucchio di terra si trasformasse nel mondo che abitiamo, ecc. Ma la storia è talmente sprovvista di prove che perfino l'intelligenza candida d'un bambino non potrebbe essere tratta in errore da quella favola. (p. 47)
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*Il governo istituito da Mosè differisce da tutti gli altri, antichi e moderni, perché egli pretende d'essere quello dello stesso Creatore, e perché il popolo era responsabile verso Lui: le sue leggi e le sue istituzioni civili e religiose facevano valere le loro prerogative di emanare da Dio, ed erano, come ora lo vedremo, in perfetta armonia con ciò che la ragione c'insegna del carattere di Dio. (p. 48)
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*Il governo d'Israele era una democrazia, ma esaminato alla luce delle idee stesse d'Israele, esso era una Teocrazia, cioè un governo divino; perchè le leggi, date da Dio a Mosè, non permettevano si potesse aggiungere al codice della legge, né togliervi la più piccola cosa. Per tale ragione il governo d'Israele era diverso da qualsiasi altro governo anteriore o posteriore. (p. 49)
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*Israele era una Repubblica, i cui magistrati agivano per commissione divina. E allo stupore di coloro che pretendono nella loro ignoranza che la Bibbia sanzionò e stabilì degli imperi dominanti verso le popolazioni, invece di "un governo del popolo per il popolo", facciamo bene a osservare che quella forma repubblicana di governo civile durò per più di quattro secoli. Dopo fu cambiata in una monarchia, alla richiesta degli "Anziani", senza l'approvazione del Signore. (p. 50)
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*Sebbene scritta da molte penne, in varie epoche e in circostanze diversissime, la Bibbia non è semplicemente una collezione di prescrizioni morali, di massime varie e di parole consolatrici. Essa è qualche cosa di più: Essa è una relazione ragionevole, filosofica e armonica della causa del male attuale nel mondo, del suo solo rimedio, e del risultato finale previsto dalla divina sapienza, alla quale il risultato del suo Piano era noto prima del suo principio; e quella sapienza tracciava il sentiero del popolo di Dio e che essa lo sosteneva e lo fortificava con le più preziose promesse che si compiranno "al proprio tempo". (p. 57)
*L’insegnamento della Genesi è: che l'umanità fu provata nel suo stato di perfezione originale, nel suo rappresentante, e che quest'ultimo cadde e che i difetti attuali, le malattie e la morte ne sono le conseguenze, ma che Iddio non l'abbandonò, che anzi, lo libererà finalmente per mezzo di un redentore nato da una donna. (Gen. 3: 15). La necessità della morte d'un redentore come sacrificio per i peccati, e della sua giustizia per coprire i nostri falli, è indicata nelle vesti di pelli che coprirono Adamo ed Eva; nell'accettazione dell'offerta di Abele; da Isacco sopra l'altare; nei diversi sacrifici per i quali i patriarchi avevano accesso a Dio, e nei sacrifici istituiti dalla legge e perpetuati durante tutta l'età giudaica. (p. 57)
*Dal principio nella Bibbia si estende un insegnamento che non si trova in nessun altro luogo e che è in opposizione con tutte le teorie di tutte le religioni pagane, – cioè, che una vita futura sta per manifestarsi per i morti, mediante una risurrezione. (p. 60)
*Eliminare dalla Bibbia i miracoli suddetti sarebbe un invalidare la testimonianza dei suoi principali autori, oltre a quella del nostro Signore stesso. (p. 60)
*L'invio dei missionari ai pagani da parte di coloro che condividono le vedute dei calvinisti e dei fatalisti sull'elezione, cioè dire che credono che il destino di ogni individuo è determinato in modo immutabile prima della sua esistenza, appare ancora più assurdo e opposto alla ragione. Ma la Bibbia, la quale è piena di spirito missionario non insegna che vi sono varie vie di salvezza – una per la fede, l'altra per le opere, ed una infine per l'ignoranza. Non c'insegna neppure la dottrina del fatalismo che disonora Iddio. La Bibba chiude le porte a tutte queste vie, ma spalanca l'unica e vera porta e proclama che chiunque vuole può entrare nella vita; essa mostra che tutti coloro che non vedono e non apprezzano ora il privilegio benedetto di entrarvi, saranno condotti al tempo prefissato ad una piena conoscenza ed apprezzamento di quell'opportunità. (p. 100)
*Le pene eterne non sono in nessun luogo menzionate nell'Antico Testamento; si fanno derivare in modo specifico da alcune rare espressioni del Nuovo Testamento, le quali si trovano sia fra le rappresentazioni simboliche dell'Apocalisse, sia fra le parabole e i discorsi del nostro Signore, che non furono compresi dal popolo che li udiva (Luca 8: 10) e che, apparentemente, sono compresi meglio ai giorni nostri. (p. 122)
*Gesù non fu neppure una combinazione delle due nature, cioè di una natura umana e di una natura spirituale. La mescolanza di due nature non produce né l'una né l'altra, ma una cosa ibrida, la quale, secondo la legge di Dio è biasimevole e soggetta a castigo. Allorché Gesù era nella carne egli era un essere umano, perfetto; prima Egli era un essere spirituale perfetto, al più alto grado d'ordine divino. (p. 166)
*Noi vediamo dunque che in Gesù non vi era nessuna mescolanza di nature, ma che Egli subì due volte la metamorfosi della sua propria natura; in primo luogo dalla spirituale all'umana; in seguito, dall'umana al più alto ordine della natura spirituale, la natura divina; e nei due casi, l'una fu abbandonata per assumere l'altra. (p. 167)
*In nessun luogo delle Scritture è detto che gli angeli siano immortali, né che l'umanità ristorata sarà immortale. Al contrario, l'immortalità non è attribuita se non alla natura divina, – in origine al solo Geova, e posteriormente al nostro Signore Gesù, nella sua presente condizione di "sovrumanamente innalzato" e finalmente per promesse alla Chiesa, il corpo di Cristo una volta con Lui glorificata. (p. 172)
*{{NDR|Su [[Satana]]}} Il fatto che egli può essere distrutto prova che gli angeli sono mortali. (p. 172)
*Il Regno d'Israele è l'unico Regno, che Iddio abbia riconosciuto come rappresentante in qualche modo del suo governo, le sue leggi, ecc. Vi furono varie nazioni prima di Israele, ma nessuna poté ragionevolmente pretendere aver Dio come fondatore, ovvero che i suoi governatori fossero dei rappresentanti di Dio. Allorché il diadema fu tolto a Sedechia e il Regno d'Israele fu reciso, fu decretato che non sarebbe rialzato se non quando Cristo, il vero erede del mondo, venisse a reclamarlo. Così tutti gli altri regni giunti temporaneamente al potere fino al ristabilimento del Regno di Dio, son designati come "regni del mondo" sotto il "principe di questo mondo”; da questo risulta che qualsiasi pretesa di essere il Regno di Dio, per qualsiasi di essi è del tutto illegittima. (p. 230)
 
=====Explicit=====
Chiunque sì trovi in contatto con la Verità e la riconosce per tale, incorre, per ciò in una responsabilità riguardo ad essa. O bisogna accettarla ed agire in conseguenza ovvero bisogna rigettarla e disprezzarla. L'ignorarla non ci libererà dalla nostra responsabilità, se l'abbiamo accettata per noi, abbiamo anche una responsabilità "verso di essa" perché essa è per "tutta" la casa (o famiglia) della fede. Ognuno che la riceve diventa suo debitore e, come servo fedele egli non può fare a meno di distribuirla agli altri membri della famiglia di Dio. Risplenda la vostra luce! Se le tenebre ritornano “quanto grandi saranno quelle tenebre!” Alziamo in alto la fiamma illuminante! Alziamo lo stendardo della verità verso i popoli!
 
====''Il tempo è vicino''====