Karl Marx: differenze tra le versioni

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*I [[filosofo|filosofi]] hanno solo interpretato il mondo in vari modi; ma il punto ora è di cambiarlo.<ref>Dalla ''Tesi su Feuerbach, n.° 11''.</ref>
*I filosofi non spuntano dal terreno come i funghi. Essi sono il prodotto del loro tempo.<ref>Dalla ''Gazzetta Renana'', 1842.</ref>
*I [[reazione (politica)|reazionari]] d'ogni tempo sono [...] buoni barometri degli stati d'animo dell'epoca loro, così come lo sono i cani per le tempeste.<ref>Da ''Il problema dell'accentramento'', in ''Scritti politici giovanili'', p. 131.</ref>
*Il difetto principale d'ogni [[materialismo]] fino ad oggi è che l'oggetto, la realtà, la sensibilità vengono concepiti sotto la forma di oggetto o di ''intuizione'', ma non come ''attività umana sensibile, prassi'', non soggettivamente.<ref>Da ''Prima tesi su Feuerbach''.</ref><ref name=Garaudy/>)
*Il nostro motto dev'essere dunque: riforma della [[coscienza]] non per mezzo di dogmi, ma mediante l'analisi della coscienza non chiara a sé stessa, o si presenti sotto forma religiosa o politica. Apparirà allora che il mondo ha da lungo tempo il sogno di una cosa...<ref>Da una lettera a Ruge, da Kreutznach, settembre 1843.</ref>
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*La [[borghesia]] ha avuto da svolgere nella storia un còmpito sommamente rivoluzionario.<ref name=Ricossa>Citato in [[Sergio Ricossa]], ''Straborghese'', Editoriale Nuova, 1980.</ref>
*La ''natura umana'' è la ''vera comunità umana''. Come il disperato isolamento da essa è incomparabilmente più universale, insopportabile, pauroso, contraddittorio dell'isolamento dalla comunità politica, così anche la soppressione di tale isolamento e anche una reazione parziale, una ''rivolta'' contro di esso, è tanto più infinita quanto più infinito è l'''uomo'' rispetto al ''cittadino'' e la ''vita umana'' rispetto alla ''vita politica''. La rivolta ''[[industria]]le'', perciò può essere ''parziale'' fin che si vuole, essa racchiude in sé un'anima universale; la rivolta ''politica'' può essere universale fin che si vuole, essa cela sotto le forme ''più colossali'' uno spirito ''angusto''.<ref>Da ''La Questione Ebraica'' – Editori Riuniti 1974, poi eliminato nelle edizioni contemporanee. Glosse marginali di critica all'articolo ''Il re di Prussia e la riforma sociale'', firmato "un prussiano", pubblicato sul numero 60 del ''Vorwarts.'', ''Vorwarts'' n. 63, 1844.</ref>
*La prima [[libertà di stampa|libertà della stampa]] consiste nel non essere un mestiere. Allo scrittore che la degrada a mezzo materiale spetta, come punizione di questa mancanza di libertà interiore, la privazione della libertà esteriore, cioè la [[censura]]; del resto già la sua esistenza è una punizione.<ref>Da ''Dibattiti sulla libertà di stampa'', ''Scritti politici giovanili'', p. 121.</ref>
*La soggezione economica del lavoratore [...] forma la base della servitù in tutte le sue forme, la base di ogni miseria sociale, di ogni degradazione spirituale e dipendenza politica. Di conseguenza l'emancipazione economica della classe operaia e il grande fine qui deve essere subordinato, come mezzo, ogni movimento politico.<ref>Citato in Giovanni Sabbatucci e Vittorio Vidotto, Il mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi, Editori Laterza, Roma, 2008, <nowiki>ISBN 978-88-420-8741-0</nowiki>, pag. 34.</ref>
*Le idee non possono realizzare nulla. Per realizzare le idee, c'è bisogno degli uomini, che mettono in gioco una forza pratica.<ref>Da ''La Sacra Famiglia''.</ref><ref name=Garaudy/>
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*Il lavoro non è la fonte di ogni ricchezza.
*Tra la società capitalistica e la società comunista vi è il periodo della trasformazione rivoluzionaria dell'una nell'altra. Ad esso corrisponde anche un periodo politico transitorio, il cui Stato non può essere altro che la dittatura rivoluzionaria del proletariato.
 
==''Scritti politici giovanili''==
*La prima [[libertà di stampa|libertà della stampa]] consiste nel non essere un mestiere. Allo scrittore che la degrada a mezzo materiale spetta, come punizione di questa mancanza di libertà interiore, la privazione della libertà esteriore, cioè la [[censura]]; del resto già la sua esistenza è una punizione.<ref>Da ''Dibattiti sulla libertà di stampa'', ''Scritti politici giovanili'', p. 121.</ref>
*I [[reazione (politica)|reazionari]] d'ogni tempo sono [...] buoni barometri degli stati d'animo dell'epoca loro, così come lo sono i cani per le tempeste.<ref>Da ''Il problema dell'accentramento'', in ''Scritti politici giovanili'', p. 131.</ref>
*Il [[diritto di maggiorasco|maggiorasco]] è il mastello da bucato dell'aristocrazia, perché un arnese simile serve soltanto per lavare. Ma il lavare imbianca, conferisce quindi alla biancheria un pallido splendore. Allo stesso modo il maggiorasco inargenta il figlio maggiore della casa, gli conferisce quindi un pallido color d'argento, mentre imprime agli altri membri della famiglia il romantico color della miseria.<ref>Da ''Poesie e scritti letterari'', XXIX, p. 495.</ref>
*L'uomo comune, quegli cioè che non beneficia del maggiorasco, lotta contro la vita tumultuosa, si precipita nel mare tempestoso e ne rapisce dal fondo prometeiche perle; l'intima forma delle idee gli appare splendida dinanzi agli occhi ed egli crea più arditamente; chi gode del maggiorasco si lascia invece cadere addosso delle gocce, teme di storcersi le membra e si adagia perciò in un mastello da bucato.<ref>Da ''Poesie e scritti letterari'', XXIX, pp. 495-496.</ref>
 
==Citazioni su Karl Marx==