Salvatore Minocchi: differenze tra le versioni

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*La fine del mondo, per i Babilonesi, avveniva in diverse maniere, a seconda che la concepivano dal punto di vista dei segni zodiacali rappresentativi dell'acqua – Aquario, Pesci – o di quelli del fuoco – segni estivi, come il Leone o lo Scorpione: nel primo caso, la fine del mondo consisteva nel Diluvio o ringhiottimento della terra e del cielo negli abissi dell'oceano caotico, nel secondo era l'effetto di una conflagrazione di fuoco, cui sarebbe seguita la palingenesi. Il concetto delle diverse età del mondo è ovvio, non solo fra i Babilonesi, ma fra tanti altri popoli dell'antica civiltà orientale; e non deve far meraviglia che i Babilonesi, come altri popoli loro debitori di cultura civile e religiosa, presentassero, a mo' di storia, miti che narravano come la presente età del mondo fosse dovuta ad una creazione conseguente la sua distruzione, dopo un Diluvio che segnò la fine di un mondo precedente. Soltanto, essi dicevano, non vi sarebbe stato più Diluvio di sorta, finché dura questo mondo; cioè, questo mondo non sarebbe stato distrutto con un Diluvio, ma con una conflagrazione di fuoco, dopo la quale avverrebbe la palingenesi, nuova creazione di un mondo superiore e più perfetto, come il nostro è in questo caso superiore a quello prima del Diluvio, pieno di iniquità e di peccato fin dall'inizio. (pp. 242-243)
*Si sa che i concordisti, i quali dalla pretesa universalità delle tradizioni diluviane concludevano che tutta l'umanità storicamente derivava da Noè, sono poi stati ridotti a mal partito dal fatto che la stirpe Negra e in genere l'Africa, Egitto compreso, non possedeva che scarse o punte tradizioni diluviane. Dunque i Negri non derivano da Noè? (p. 247)
 
==''Mosè e i libri mosaici''==
===Citazioni===
*Il tratto di un bambino deposto da' genitori in una cestella sulle acque in riva al fiume, e quindi tratto e cresciuto alla provvidenziale missione cui è destinato, è un motivo mitologico ovvio nella vita degli antichi eroi e semidei, che, molti secoli innanzi la tradizione biblica intorno a Mosè, i Babilonesi avevano per esempio applicato al loro vecchio e gran re [[Sargon di Akkad|Sargon di Agade]]. E chi non rammenta la giovinezza di Edipo di Romolo e Remo? (pp. 49-50)
*La tradizione biblica è concorde nel riconoscere il carattere del dio [[Yahweh|Jahvé]], come di un dio meteorico, abitante fra le nubi della tempesta, tratte via da un vento possente. Il tuono è la sua voce, ed arma il fulmine. Jahvé nel panteon semitico è un tipo fra il Marte e il Giove della mitologia greco-latina; se, col fulmine in mano, egli è contro i nemici un vero dio di guerra e della morte, egli è un dio invece di bontà e di benessere per il suo popolo. La sua nube, portata da leggiero zeffiro, tempera allora sul nomade gli ardenti meriggi del deserto, e sui prati, le vigne, i giardini de' suoi fedeli sciogliesi in pioggia feconda. «Chày Jahvéh», ''Viva Jahvé''; ecco il grido di guerra con cui Mosè dovette agitare i connazionali verso la ribellione e la libertà, come due mil'anni dopo, Maometto suscitava l'incendio degli Arabi nel nome di Allah. (p. 70)
*La importanza di Mosè, iniziatore insieme religioso e politico, di gran lunga oltrepassa i confini del Giudaismo in cui, dopo l'esilio di Babilonia, fu incarnato il pensiero dei profeti. Questo semplice e appassionato figlio del deserto è uno degli uomini più perfetti che siano mai apparsi nella storia; a rimanerne persuasi basta il fatto che, dopo non molto più di tremil'anni, nel giro di circa ottanta generazioni, ottocento milioni di anime – Israeliti, Cristiani e Musulmani – metà dell'uman genere, in Mosè riconoscono il primo dei loro profeti. (p. 78)
 
===Explicit===
{{NDR|Su [[Mosè]]}} Egli appartiene al novero dei pochi spiriti magni, il [[Gautama Buddha|Budda]], [[Socrate]], [[Gesù]], [[Zaratustra]], rivelazioni e incarnazioni del Divino nell'uomo, che il genere umano non potrà mai dimenticare nella eterna faticosa ascensione verso la sua divinità.
 
==Bibliografia==
*Salvatore Minocchi, ''[https://archive.org/details/minocchilagenesicondiscussionicritiche/mode/2up La Genesi con discussioni critiche]'', Firenze, Biblioteca scientifica-religiosa, 1908.
*Salvatore Minocchi, ''[https://archive.org/details/minocchimoselibrimosaici/mode/2up Mosè e i libri mosaici]'', A.F. Formìggini, 1911.
 
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