Epopea di Gilgameš: differenze tra le versioni

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==Citazioni sull'''Epopea di Gilgamesh''==
*Le dodici tavolette dell'''Epopea di Ghilgamesh'' sono ora conservate al British Museum di Londra. Esse sono state trovate in maniera fortunosa e appartengono alla biblioteca del grande re mecenate assiro Assurbanipal. In realtà quella è ''una'' versione. L'originale non lo possediamo, e si perde veramente nella notte dei tempi, perché era stato prodotto dalla letteratura sumerica, la prima in assoluto che è apparsa all'orizzonte della Mezzaluna Fertile. La storia narrata è una parabola esistenziale come quella del libro della Genesi. ([[Gianfranco Ravasi]])
 
===[[Giuseppe Furlani]]===
*Chi confronti lo stile dell<nowiki>'</nowiki>''[[Enûma Eliš|Enûma eliš]]'' con quello della nostra epopea constata senz'altro grande differenza. L<nowiki>'</nowiki>''Epopea'' è scritta con uno stile meno solenne e togato della prima e sembra appunto per il suo stile meno antica. Da molte parti dei due scritti emerge che essi hanno avuto per autori due poeti alquanto diversi per mentalità e capacità artistica. In tutte e due le composizioni si riscontrano anche brani piuttosto terra a terra. Comunque, dal punto di vista estetico l<nowiki>'</nowiki>''Epopea'' è superiore.
*Nessuno potrà negare che in alcuni punti, in alcuni episodi il testo è altamente poetico, in grado di trascinare persino il lettore moderno, al quale in un primo momento non poche cose sembreranno di certo alquanto estranee al suo modo di vedere e di sentire, nonché bizzarre. Ognuno dovrà ammirare la semplicità dei mezzi coi quali il poeta ha saputo raggiungere effetti sorprendentemente profondi. Chi non si commuoverà quando leggerà la patetica lamentazione di Gilgameš sopra la sorte del suo amico? Chi non resterà stupefatto quando leggerà il dialogo tra Ištār e Gilgameš? Chi non sorriderà e nello stesso tempo non resterà ammirato quando leggerà i discorsi tra il re e gli anziani di Uruk? Non penserà egli che l'umanità non è cambiata affatto in certi sentimenti dal principio del III millennio a. C. fino al giorno d'oggi?
*Questa epopea, che potremmo chiamare l<nowiki>'</nowiki>''Odissea'' mesopotamica, ci fa risalire molto addietro nel tempo. Essa ci dipinge con tratti incisivi e talora molto eloquenti le condizioni sociali e spirituali della Mesopotamia meridionale attorno al 2800 a. C. e in parte certamente di un'epoca ancora più antica, poiché i testi epici e mitici sumeri sui quali si fondano le redazioni in lingua babilonese che costituiscono il nostro poema dovrebbero essere sorti durante l'epoca della terza dinastia di Uru, durante dunque l'epoca che va dal 2028 al 1920 circa a. C., ma di certo sono almeno in parte più antichi.
*Questo poema è un vero inno all'amicizia intimissima e profondissima, all'''ibru-talīmūtu'', tra Gilgameš, re di Uruk, e il suo compagno Enkidu, tutti e due eroi senza pari, dei quali il primo è però l'eroe nel verso senso della parola, l'eroe al cento per cento, senza smarrimenti, inflessibile e intransigente, il cui eroismo può esser espresso concisamente colle sue stesse parole: non m'importa affatto della vita e sono pronto a morire, purché io compia opere grandi, apportatrici di fama universale ed immarcescibile. Questo era dunque l'ideale eroico degli antichi Mesopotamici, sumeri e babilonesi e assiri, niente affatto dissimile da quello posteriore dei Greci.
 
===[[Samuel Noah Kramer]]===