Epopea di Gilgameš: differenze tra le versioni

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==Citazioni sull'''Epopea di Gilgamesh''==
*Il suo eroe è un uomo reale, che ama e odia, piange e gioisce, lotta e piomba nell'abbattimento, spera e conosce la disperazione. Certo vi compaiono anche degli dei; e in verità Gilgamesh stesso, a giudicare dal linguaggio e dai temi mitologici adoperati, è un dio di terz'ordine e, insieme, un uomo; ma è l<nowiki>'</nowiki>''uomo'' Gilgamesh che domina l'azione del poema. Gli dei e la loro attività costituiscono soltanto lo sfondo, la cornice in cui si inscrive il dramma dell'eroe. Ed è proprio quel che c'è di ''umano'' in queste scene a conferir loro un significato duraturo e una dimensione universale. Le tendenze e i problemi che vi si vedono affiorare sono comuni agli uomini di tutti i paesi e di tutti i tempi: il bisogno di amicizia, il senso della fedeltà, la volontà di fama e di gloria, l'amore dell'avventura e delle nobili imprese, la paura della morte, soprattutto, che domina tutti gli altri temi insieme all'irresistibile desiderio dell'immortalità. ([[Samuel Noah Kramer]])
*L'opera trae la sua forza poetica dal tema principale: l'angoscia dell'uomo di fronte alla morte e la possibilità per l'uomo di sublimarla procurandosi una gloria immortale. ([[Samuel Noah Kramer]])
*Le dodici tavolette dell'''Epopea di Ghilgamesh'' sono ora conservate al British Museum di Londra. Esse sono state trovate in maniera fortunosa e appartengono alla biblioteca del grande re mecenate assiro Assurbanipal. In realtà quella è ''una'' versione. L'originale non lo possediamo, e si perde veramente nella notte dei tempi, perché era stato prodotto dalla letteratura sumerica, la prima in assoluto che è apparsa all'orizzonte della Mezzaluna Fertile. La storia narrata è una parabola esistenziale come quella del libro della Genesi. ([[Gianfranco Ravasi]])
 
===[[Samuel Noah Kramer]]===
*Il suo eroe è un uomo reale, che ama e odia, piange e gioisce, lotta e piomba nell'abbattimento, spera e conosce la disperazione. Certo vi compaiono anche degli dei; e in verità Gilgamesh stesso, a giudicare dal linguaggio e dai temi mitologici adoperati, è un dio di terz'ordine e, insieme, un uomo; ma è l<nowiki>'</nowiki>''uomo'' Gilgamesh che domina l'azione del poema. Gli dei e la loro attività costituiscono soltanto lo sfondo, la cornice in cui si inscrive il dramma dell'eroe. Ed è proprio quel che c'è di ''umano'' in queste scene a conferir loro un significato duraturo e una dimensione universale. Le tendenze e i problemi che vi si vedono affiorare sono comuni agli uomini di tutti i paesi e di tutti i tempi: il bisogno di amicizia, il senso della fedeltà, la volontà di fama e di gloria, l'amore dell'avventura e delle nobili imprese, la paura della morte, soprattutto, che domina tutti gli altri temi insieme all'irresistibile desiderio dell'immortalità. ([[Samuel Noah Kramer]])
*L'opera trae la sua forza poetica dal tema principale: l'angoscia dell'uomo di fronte alla morte e la possibilità per l'uomo di sublimarla procurandosi una gloria immortale. ([[Samuel Noah Kramer]])
*Quando fu composta quest'opera? [...] Un confronto fra il testo di questa versione in babilonese antico e quello della versione assira che noi possediamo conferma che il poema, nella forma a noi conosciuta, era già assai diffuso sin dalla prima metà del 11 millennio a.C. Risolta tale questione, vediamo ora come affrontare il problema, ben più delicato, ben più importante anche per il sumerologo, delle fonti dell<nowiki>'</nowiki>''Epopea di Gilgamesh''. A dir vero, basta esaminare superficialmente il testo per accorgersi che quest'opera babilonese - vale a dire redatta da Semiti e in una lingua semitica - rivela in molti punti origine sumerica e non semiticia, e ciò nonostante la sua antichità.
 
===[[Nancy Sandars]]===