Giordano Bruno: differenze tra le versioni

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*Ho lottato, è molto; ho creduto nella mia vittoria [...]. È già qualcosa essere arrivati fin qui [...]. Non aver temuto di morire, [...] aver preferito coraggiosa morte a vita imbelle.
:''Pugnavi, multum est; me vincere posse putavi [...]. Est aliquid prodisse tenus [...]. Non timuisse mori, [...] praelatam mortem animosam imbelli vitae.''<ref group="fonte">Da ''De Monade, numero et figura''; citato in [[Giovanni Gentile]], ''Giordano Bruno'', in ''Opere'', Valecchi, Firenze, 1925, p. 297.</ref>
*I [[FilosofiaFilosofo|filosofi]] sono in qualche modo [[Pittore|pittori]] e [[Poesia|poeti]], i poeti sono pittori e filosofi, i pittori sono filosofi e poeti. Donde i veri poeti, i veri pittori e i veri filosofi si prediligono l'un con l'altro e si ammirano vicendevolmente.<ref group="fonte">Da ''De imaginum, signorum et idearum compositione''; citato in Ubaldo Nicola, ''Giordano Bruno pittore'', in Bruno 2005, p. 7.</ref>
*[[Italia]], [[Napoli]], [[Nola]]; quella regione gradita dal Cielo, e posta insieme talvolta a capo e destra di questo globo, governatrice e dominatrice de l'altre generazioni, e sempre da noi et altri stimata maestra e madre di tutte le virtudi, discipline et umanitadi.<ref group="fonte">Citato in Salvatore Tugini, ''Prefazione'', in ''De umbris idearum'', E.S. Mittlerum & filium, Berlino, 1858, [http://books.google.it/books?id=iVouAAAAYAAJ&pg=PR5-IA3#v=onepage&q&f=false p. V].</ref>
*L'amante di Dio, dottore della più alta teologia, professore di cultura purissima e innocente, noto filosofo, accolto e ricevuto presso le prime accademie d'Europa, vincitore dell'ignoranza presuntuosa e persistente, che tuttavia protesta che nelle sue azioni c'è amore per tutti i suoi simili, per i britanni non meno che per gli italiani, per le donne non meno che per gli uomini, per i sovrani non meno che per i prelati.<ref group="fonte">Citato in Montanelli 1975, p. 557</ref><ref>È una definizione che Bruno diede di se stesso agli amici londinesi.</ref>
*La [[sapienza]] ha dunque tre dimore: la prima inedificata, eterna, perché è essa stessa la sede dell'eternità; la seconda, sua primogenita, è questo mondo visibile; la terza, sua secondogenita, è l'anima dell'uomo.<ref group="fonte">Dall'''Oratio valedictoria''; citato in Nicoletta Tirinnanzi, ''Note ai testi'', in Giordano Bruno, ''Dialoghi filosofici italiani'', Mondadori, Milano, 2000, p. 1244. ISBN 88-04-47416-5</ref>
*Non è dunque [[filosofia|filosofo]] se non chi immagina e riproduce.
:''Non est enim philosophus, nisi qui fingit et pingit.''<ref group="fonte">Da ''Triginta sigillorum explicatio'', sigillo XII.</ref>
*Ogni volta, infatti, che riteniamo che rimanga una qualche [[verità]] da conoscere, un qualche [[bene]] da raggiungere, noi sempre ricerchiamo un'altra verità ed aspiriamo ad un altro bene. Insomma l'indagine e la ricerca non si appagheranno nel conseguimento di una verità limitata e di un bene definito. [...] Nello stesso modo la materia particolare, sia essa corporea o incorporea, non assume mai una struttura definitiva, e non essendo paga delle forme particolari assunte in eterno, aspira nondimeno in eterno al conseguimento di nuove forme.<ref group="fonte">Dalle ''Opere latine''; citato in [[Nuccio Ordine]], ''Postfazione'', in Spampanato 1988, p. [21].</ref>
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*Quest'arte non serve soltanto ad acquisire una semplice tecnica mnemonica, ma apre anche la via e introduce alla scoperta di numerose facoltà. (Ermes: dialogo preliminare; 2008)
*Trattiamo questa arte sotto una duplice forma, e seguendo una duplice via: la prima di queste è più elevata e generale; essa serve a ordinare tutte le operazioni dell'animo [...] consiste in trenta modi di intendere le ombre [...] La seconda forma dell'arte, che viene esposta in seguito, è più sintetica e serve per acquistare, attraverso un sistema di regole, un genere ben preciso di memoria. (Ermes: dialogo preliminare; 2008)
 
====''Trenta modi di intendere le ombre''====
*Non è infatti tanto potente la nostra natura da dimorare nello stesso campo del vero. (2008)
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*Niente è infatti contrario all'ombra, e precisamente né la tenebra, né la luce. (2008)
*Tuttavia l'[[idea]] è nella mente divina in un atto unico, totalmente e simultaneamente. Nelle intelligenze, le idee sono secondo atti distinti. Nel cielo, sono in potenza attiva molteplice secondo una successione. Nella natura, sono a modo di vestigio e quasi per impressione. Nell'atto di intendere e nella ragione, sono a modo di ombre. (2008)
 
====''Sui trenta concetti delle idee''====
*Uno è ciò che tutto definisce. [...] Se ti convincerai di ciò, porrai tra i tuoi occhi e quanto è universalmente visibile un tale oculare, che niente potrà in qualche modo sfuggirti. (2008)