Snorri Sturluson: differenze tra le versioni

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*Così come il freddo e tutto ciò che è fosco provenivano da Niflheimr, parimenti ciò che volgeva verso Muspell era caldo e luminoso. Ma Ginnungagap era mite come aria senza vento; e quando la brina e la brezza del calore si incontrarono, così che essa si sciolse e gocciolò, da quelle gocce stillanti si formò la vita con la potenza di quello che aveva mandato il calore e apparve una forma d'uomo, e questi ebbe nome [[Ymir]], ma i giganti della brina lo chiamano Aurgelmir, e di là sono venute le stirpi dei giganti della brina. (p. 8)
[[File:Ymir gets killed by Froelich.jpg|thumb|La morte di Ymir]]
*{{NDR|Su [[Ymir]]}} Egli era malvagio e così tutti i suoi congiunti, noi li chiamiamo [[Jǫtunn|giganti della brina]]. E così è detto che mentre dormiva, emise del sudore; allora gli crebbero sotto il braccio sinistro un uomo e una donna, e l'un piede generò con l'altro un figlio. E di là vennero le stirpi, cioè i giganti della brina. (p. 9)
*I figli di Borr uccisero il gigante Ymir, ma quando egli cadde, sgorgò così tanto sangue dalle sue ferite che con esso affogarono tutta la stirpe dei giganti della brina, tranne uno solo che si salvò con la sua famiglia; quello i giganti lo chiamano Bergelmir. Egli salì sulla sua imbarcazione, e [con lui] sua moglie, e là si salvò, e da loro sono venute le stirpi dei giganti della brina. (p. 10)
*{{NDR|Sui figli di Borr}} Essi presero Ymir e lo trasportarono nel mezzo di Ginnungagap e fecero da lui la terra, dal suo sangue il mare e i laghi; la terra fu fatta dalla carne, e le montagne dalle ossa; le pietre e i massi essi fecero dai denti e dai molari e da quelle ossa che erano spezzate. [...] Da quel sangue che sgorgava dalle ferite e scorreva via, essi fecero il mare con cui cinsero e tennero ferma la terra e posero il mare ad anello attorno a essa, ed esso parrà a più d'un uomo impossibile da attraversare. [...] Essi presero anche il suo cranio e ne fecero il cielo e lo posero su supra la terra con quattro canti, e sotto ogni angolo posero un nano. Essi si chiamavano così: Austri, Vestri, Norðri, Suðri. Poi essi presero le faville e le scintille che volavano liberamente ed erano scagliate fuori da Muspellsheimr, e le posero nel mezzo di Ginnungahiminn, sia sopra che sotto, per illuminare il cielo e la terra. Essi diedero un posto a tutti i corpi luminosi, ad alcuni in cielo; altri volavano liberamente sotto [la volta] del cielo, e tuttavia diedero loro un posto e stabilirono il loro corso. (p. 11)