George Gaylord Simpson: differenze tra le versioni

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*L'opposizione all'insegnamento dell'evoluzione viene giustificata, naturalmente, quasi sempre con una ragione religiosa. Può essere che di solito ciò costituisca il vero motivo, ma io penso che spesso sia una maschera, forse inconscia, per nascondere l'antintellettualismo o l'antiscienticismo. È piuttosto strano che molto comunemente ci si opponga all'insegnamento dell'evoluzione col pretesto della religione anche in comunità religiose che di fatto non avversano né proibiscono ufficialmente tale insegnamento. Infatti molte scuole parrocchiali cattoliche sono antievoluzioniste, mentre l'evoluzione è accettabile secondo il dogma cattolico romano e viene insegnata senza ambiguità in molte università cattoliche. (parte prima, cap. II, p. 42)
 
*La costante della vita di [[Jean-Baptiste de Lamarck|Lamarck]] fu la tristezza. La storia delle sue idee e della sua reputazione è ironica, a volte in modo così singolare da diventare quasi comica. In vita non è che gli fossero mancati i riconoscimenti. [...]. Ma egli veniva onorato per quelle che secondo lui erano le cose sbagliate (per i lavori di classificazione di piante ed animali, soprattutto), che egli considerava, se non assolutamente banali, almeno solo marginali rispetto al reale scopo della sua vita. Svolse un lavoro prodigioso in chimica, in geologia, in meteorologia, botanica, zoologia, fisiologia e psicologia. Per lui quegli studi non erano né slegati né disorganici. Riguardavano tutti uno stesso argomento: una visione totale del mondo, una filosofia cosmica che unificasse tutti i fenomeni. Ai suoi giorni, come ancora oggi, quello scopo era in larga misura frainteso e ciò che veniva compreso era rifiutato. (parte prima, cap. III, p. 49)
 
*Lamarck visse fino ad un'età molto avanzata, indebolito, cieco e dimenticato. Non fondò alcuna scuola e non lasciò dietro di sé alcun vero discepolo. Qualcuno rese un omaggio verbale alla sua memoria, ma nessuno raccolse il problema che egli aveva posto, e i più lo ripudiarono interamente, o, peggio, passarono sotto silenzio l'intera sua fatica teoretica e filosofica. (parte prima, cap. III, p. 49)