Italo Pizzi: differenze tra le versioni

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*Mentre gli Arsacidi e i Sassanidi curarono specialmente la prosperità e il buono stato del loro popolo, e i Sassanidi rimisero in onore l'antica religione risvegliando così la memoria degli antichi miti e degli antichi eroi, gli [[Dinastia achemenide|Achemenidi]] invece erano come stranieri al loro popolo. Il quale non conosceva il re dei re che sedeva a Persepoli, se non per i tributi che gli doveva mandare; e perché i tributi erano gravosi, e perché la gioventù era obbligata talvolta a partirsi dal paese natìo per recarsi a combattere in lontani paesi, laddove la strascinava repugnante l'ardor di conquista del re; così il re era odiato e riguardato dal popolo come un oppressore. (pp. 70-71)
*Non è [...] a meravigliare se la memoria degli Achemenidi è sparita del tutto dalla mente del popolo che non li conobbe e non li amò; e se ora si conoscono i loro nomi, le loro imprese e l'ordine di loro successione, ciò è dovuto alla diligenza degli storici greci e latini e specialmente di Erodoto, e alla cura che essi ebbero di far scolpire in caratteri cuneiformi la propria storia sulla rupe di Behistân, sui marmi di Murghâb e di Elvend, e sulle mura del palazzo reale di Persepoli. (p. 71)
*Parlare dei meriti di Firdusi non è al certo cosa lieve e facile; ma dovendone pur tener parola, comincieremo dalla lingua la quale dagli scrittori persiani che vennero dopo di lui, fu sempre più corrotta con parole arabe. Firdusi invece seppe usare la vera lingua persiana astenendosi, per quanto poteva, dalle parole arabe che si introdussero in Persia dopo la conquista degli Arabi. Il modo suo poi di esprimersi è robusto, nervoso e privo di quei giuochi di parole e di quei ghiribizzi incerti che tanto spesso incontriamo nei poeti posteriori imitatori degli Arabi, quali sono Hâfiz, Khâkâni, Saadi e Giâmi. Incontransi ancora spesse volte ne'suoi canti figure e similitudini veramente grandiose, le quali però non toccano mai il mostruoso come quelle che occorrono nei poemi indiani specialmente se di tarda età, come sono i ''Purâni'', né vanno al ridicolo ed allo sciocco come alcune della poesia araba e della persiana che la imitò in poi. (pp. 121-122)
*{{NDR|Su [[Firdusi]]}} Benché fosse Mussulmano di religione e benché gli fosse toccato di vivere in tempi, nei quali dell'antica e gloriosa Persia non restava che il nome, poté tuttavia, egli solo, comprendere tutta la gloria e l'indole operosa e guerresca della patria sua. (p. 123)
 
==Note==