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Riga 12: [...] si può concludere che per essa {{NDR\|l'ontologia buddistica}} niente esiste e niente non esiste: ma «ogni cosa ''diventa''» ogni cosa è soggetta ad un continuo mutamento, πάντα ῥεῖ. (p. 69) [...] è evidente la parentela della filosofia dello [[Arthur Schopenhauer\|Schopenhauer]] con la metafisica del Buddha: per ambedue ogni esistenza è dolore, per ambedue la liberazione ~~del~~dal dolore sta nella negazione della volontà ossia dell'esistenza; e solo la scienza (''{{sic\|vidyá}}''<ref>Vidyā, in sanscrito "conoscenza".</ref>) ci conduce a questa negazione che ha per termine ed effetto il nirvana. (p. 69) ==Note==

Paolo Emilio Pavolini: differenze tra le versioni