Avestā: differenze tra le versioni

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*''Non io rinnegherò quella di Mazda | Buona religion, s'anco queste ossa | Schiantassero e la mente io ne perdessi | E l'intelletto!'' (Zarathustra, ''Venidad'' XIX, Italo Pizzi, p. 141)
*''Beate allora le anime de' pii | Vengono al trono d'Aura Mazda, al trono | Aureo de' Santi vengono immortali, | All'ostel della gloria, alla dimora | D'Aura Mazda, dei Santi alla dimora, | Alla dimora delle altre alme pie. | Poi che così, dopo la morte sua, | Pura è l'alma del pio, perversi e tristi | I Daevi ne temon la fragranza | Come l'agnella teme il lupo allora | Che del lupo alla insidia ella va esposta.'' (Ahura Mazdā, ''Venidad'' XIX, Italo Pizzi, p. 144)
 
===''Yasht''===
*''Tremendo egli è, signor di vasti paschi, | [[Mithra]], degno di laude, impetuoso, | Degno d'offerta, e niun per tutto il mondo | Visibil di quaggiù può fargli inganno.'' (Italo Pizzi, p. 204)
*''Oh! Mithra, | Fonte di gioia all'arie regioni | E di felicità, dai vasti paschi, | Onorerem d'offerte. Egli pertanto | Da noi si adori, lui, ch'è onniveggente, | Onniaudiente, socievol, verace, | Dai paschi spaziosi, inclito e bella- | mente formato, dall'ampie vedette, | Vigile, insonne eroe!'' (Italo Pizzi, p. 205)
*''Mithra adoriam dai vasti paschi! Lui, | Vigor chiedendo ai palafreni e ai corpi | Salute e forza, adorano i curuli | Guerrieri, alti sul dorso de' cavalli, | E pieno degli avversi lo sterminio | Gli domandano, e piena la sconfitta | Dei nemici, e degli emuli, in lor foga | Impetuosi, avversi, ampia la strage.'' (Italo Pizzi, p. 206)
*{{NDR|Su Mithra}} Egli una schiera | E procacciasi e adunasi, ed ha mille | E mille potestà, signoreggiante, | Dominante, onnisciente. Egli la pugna | Forte sospinge, là, nelle battaglie, | Forte resiste, e resistendo forte | Nelle battaglie, le inimiche schiere | Tutto disperde. Vanno scompigliate | Ambe allor dell'esercito nemico | L'ali, quando è sospinto alla battaglia, | E dell'oste barbarica la media | Turba ei riempie di terror. Sgomento | E spavento, ei che il può, dentro vi spande; | Di lor che lo ripudiano, le teste | Abbatte al suol, di lor che lo ripudiano, | Lunge i capi disperde. Oh! desolate | Son le dimore, diserte di figli, | Squallide, dove ad abitar si stanno | Quei che Mithra ripudiano, protervi, | Di santità nemici; e tortuoso | Segue e triste sentiero ogni giovenca | Dall'unghia ossuta là, nelle contrade | Di chi Mithra rinnega. (''Yasht'', X, Italo Pizzi, pp. 207-208)
 
==Citazioni sull'Avestā==