Lazzaro Papi: differenze tra le versioni

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titolo della seconda l'edizione 1829 (Tomo I)
→‎Citazioni: numi indiani e greco-romani
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*Che gl'Indiani riconoscano un solo Ente Supremo, e non {{sic|sieno}} punto idolatri, nel senso stretto di questa parola, come gravemente ci veniva detto una volta, ella è cosa fuori d'ogni dubbio. Le {{sic|imagini}} de' loro Numi non differentemente da essi si adorano che fra i Cattolici quelle della Vergine, degli Angeli, de' Santi, sebbene in India, siccome altrove, il volgo ignorante e stupido spesso non sa quello che pensa, quello che fa, quello che crede.<br>I differenti Dei e Dee degl'Indiani altro non sono che ministri e favoriti della Divinità suprema, o apparizioni, o emanazioni e porzioni di essa medesima sotto varie forme per distruggere, punire, o richiamare i malvagi nel sentiero della virtù, e per incoraggiare, proteggere e premiare i buoni. (Tomo I, Lettera III, pp. 49-50)
 
*Nonostante le grandi e molte differenze che passano fra i Numi indiani e quei di Grecia e di Roma, è ferma opinione di alcuni che le due mitologie non {{sic|sieno}} infatti che una sola trasportata da un paese in un altro. (Tomo I, Lettera V, p. 141)
 
*Può parere strano che niuno {{sic|fralle}} caste inferiori sorgesse mai, il quale {{sic|rivocasse}} in dubbio la dottrina delle [[Sistema delle caste in India|caste]], e questa ineguaglianza originale di condizioni insegnata e inculcata dai Bramini. Nulla prova più la forza stupenda della religione e delle prime {{sic|instituzioni}} nell'oscurare i più chiari dettati della ragione. L'Indiano avvezzo dall'infanzia a sentirsi dire che Dio lo ha posto nello stato in cui nacque e dee morire, per colpe da lui commesse in una vita primiera, si rassegna di buona voglia al preteso volere dell'onnipotente e a ciò ch'ei crede meritato {{sic|gastigo}}, senza che mai gli cada in mente di sospettar d'impostura i suoi Preti. (Tomo II, Lettera X, pp. 7-8)