Marco Aurelio: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Marco Aurelio==
*L'essere dotato di ragione può fare di ogni ostacolo una materia del suo lavoro e trarne vantaggio.<ref>Citato in [[Simone Weil]], ''Riflessioni sulle cause della libertà e dell'oppressione sociale'', a cura di Giancarlo Gaeta, Adelphi, Milano, 2011, p. 11.</ref>
{{intestazione|Da Niccolò Persichetti, ''Dizionario di pensieri e sentenze di autori antichi e moderni d'ogni nazione'', Fratelli Rechiedei, 1877-78}}
*In ciascuna cosa bisogna domandare a sé stesso, se sia ella [[Necessità|necessaria]]. (vol. I, p. 164)
*Il vero [[bene]] consiste in ciò che è onesto, e il vero male in ciò che è vergognoso. (vol. I, p. 165)
*Ciò che non rende l'uomo peggiore, peggiorar non potrebbe sua vita, né esternamente [[Offesa|offenderlo]], né internamente. (vol. I, p. 479)
*Non reputar le cose come le giudica chi ti [[Offesa|offende]], o come ei vorrebbe si giudicassero; ma guardale quali esse sono veramente. (vol. I, p. 479)
*Leva la opinione, si leverà il ''sono [[Offesa|offeso]]''; levato il ''sono offeso'', si torrà via il danno. (vol. I, p. 479)
*[[Abitudine|Avvezzati]] alle cose alle quali non sei assuefatto. (vol. II, p. 70)
*La mente libera da [[passioni]] è un'altissima rocca. L'uomo che ha di più forte dove, ricoverato, rimane inespugnabile? Chi questo non comprende è un ignorante. Chi lo comprende, e non ne fa suo rifugio, è un infelice. (vol. II, p. 182-83)
*Tu non tolleri ciò che dall'ordine universale ti è compartito. Ricordati questo dilemma, o tutto essere per la provvidenza, o tutto per lo cieco muovere degli atomi; o pure rammentati ragioni che dimostrino regolato il mondo come una città. (vol. II, p. 198)
*Datti volontariamente in braccio al fato, tollerando qualunque cosa voglia destinarti. (vol. II, p. 198)
*Opera e pensa in tutto come se ti trovassi in punto di morte. (vol. II, p. 290)
*Le azioni, ancor le più piccole, bisogna che sien dirette ad un fine. Il fine degli uomini esser dee quello di seguir la ragione, e la legge dell'universo, il quale è la più antica città, la più antica repubblica. (vol. II, p. 290)
*Cammina sempre la strada più breve. La più breve è quella che è secondo natura. (vol. II, p. 290)
*Bisogna eleggere la strada più facile, e la maniera di vivere più tranquilla. (vol. II, p. 290)
*Non divagarti; ogni desiderio a norma sia della giustizia. (vol. II, p. 290)
*La vita è breve. Lucrisi il tempo con lode, con giustizia. Sia sobrio il sollievo. (vol. II, p. 290)
*Tutto in vero svanisce; tosto diviene favola; presto cade in obblio. Ciò dico di coloro che furono tanto illustri; poiché gli altri, reso l'ultimo respiro, rimasero ignoti, sparirono. Ma la memoria di noi sia pure immortale. Tutto è vanità. A che dunque dovremo attendere? A questo. Aver l'animo giusto. Operare il bene della società. Evitar sempre la menzogna. Esser disposti ad abbracciare qualunque avvenimento come necessario, come familiare, come proveniente dal medesimo nostro principio, dalla nostra sorgente medesima. (vol. II, pp. 290-91)
*Cancella l'opinione. Raffrena i trasporti. Estingui gli appetiti. Mantieni la tua mente in sé stessa. (vol. II, p. 291)
*Evita i costumi dei Cesari; non prender le costoro tinte, poiché cosi suole avvenire; ma conservati semplice, buono, intero, grave, serio, amante del giusto, pio, mite, cordiale, saldo nell'esercizio de' doveri. Ti sforza per mantenerti quale te formar voleva la filosofia. Venera gli Dei. Abbi cura degli uomini. La vitae breve. Unico frutto del viver sulla terra è la disposizione alla santità, alla beneficenza. (vol. II, p. 291)
*Chi fugge agli obblighi [[società|sociali]] è disertore. (vol. III, p. 83)
*Conformati agli accidenti che ti sono destinati, e gli uomini coi quali ti toccò in sorte di vivere ama da vero. (vol. III, p. 83)
*Ho io fatta alcuna cosa per la [[società]]? Dunque a me ho recato vantaggio. Questo discorso ti sia presente in ogni tempo; non abbandonarlo. (vol. III, p. 83)
*Oh quanto tempo guadagna chi non attende a quello che il prossimo dice, fa, o pensa; ma solo alle proprie azioni, purché<ref>Il testo ha «perché».</ref> sieno giuste e sante! Agatone consiglia non badare agli altrui neri costumi; ma correre in linea retta senza vagare giammai. (vol. III, p. 157)
*Obbliate il passato, rimettete l'avvenire nelle mani della Provvidenza, e consacrate il presente alla virtù. (vol. III, p. 165)
 
==''A sé stesso''==