Jonathan Safran Foer: differenze tra le versioni

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inizio ''Possiamo salvare il mondo, prima di cena''
Riga 94:
*«Che cosa intendi per seppellire i tuoi sentimenti?» «Anche se saranno fortissimi non li lascerò uscire. Se dovrò piangere, piangerò dentro. Se dovrò sanguinare, mi verranno dei lividi. Se il mio cuore comincerà a dare i numeri, non ne parlerò con nessuno al mondo. Tanto non serve. Rovina solamente la vita a tutti.»
{{NDR|Jonathan Safran Foer, ''Molto forte, incredibilmente vicino'', Guanda, 2007.}}
 
==''Possiamo salvare il mondo, prima di cena''==
===[[Incipit]]===
Il primo messaggio di suicidio fu scritto nell'Antico Egitto, circa quattromila anni fa. Il suo traduttore lo intitolò «Disputa di un uomo stanco della vita con la propria anima». La riga iniziale recita: «Aprii la mia bocca alla mia anima, che potessi rispondere a ciò che aveva detto». In un alternarsi di prosa, dialogo e poesia, il seguito rappresenta lo sforzo di convincere la propria anima ad acconsentire al suicidio.
 
===Citazioni===
*A turbarmi ulteriormente, nel corso delle mie ricerche sul primo messaggio di suicidio, è stato riflettere sul suo titolo – sul fatto stesso che avesse un titolo. Ricordare male è fastidioso, ma la prospettiva di essere ricordati male da chi verrà dopo di noi è decisamente inquietante. Non è dato sapere se l'autore del primo messaggio di suicidio si sia poi effettivamente suicidato. «Apro la bocca alla mia anima» scrive all'inizio. Ma è l'anima ad avere l'ultima parola, esortandolo ad «attaccarsi alla vita». Non sappiamo come abbia reagito quell'uomo. È senz'altro possibile che la «Disputa con l'anima» si sia risolta nella scelta di vivere, rimandando l'ultimo respiro del suo autore. Magari dal confronto con la morte è emerso il più convincente degli argomenti in favore della vita. Un messaggio di suicidio somiglia in maniera impressionante al suo contrario. ()
 
==''Se niente importa''==
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==Bibliografia==
*Jonathan Safran Foer, ''Ogni cosa è illuminata'' (''Everything Is Illuminated'', 2002), traduzione di Massimo Bocchiola, Guanda, Parma, 2004. ISBN 978-88-8246-666-4
*Jonathan Safran Foer, ''Molto forte, incredibilmente vicino'' (''Extremely Loud and Incredibly Close'', 2005), traduzione di Massimo Bocchiola, Guanda, Parma, 2007. ISBN 9788882469412
*Jonathan Safran Foer, ''Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?'' (''Eating Animals'', 2009), traduzione di Irene Abigail Piccinini, Guanda, Parma, 2010. ISBN 978-88-6088-113-7 ([http://books.google.it/books?id=KmDvCjLIP9AC&printsec=frontcover&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false Anteprima su Google Libri])
*Jonathan Safran Foer, ''Eccomi'' (''Here I Am'', 2016), traduzione di Irene Abigail Piccinini, Guanda, Parma, 2016. ISBN 9788823504882
*Jonathan Safran Foer, ''Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Perché il clima siamo noi'' (''We Are the Weather: Saving the Planet Begins at Breakfast'', 2019), traduzione di Irene Abigail, Guanda, Milano, 2019. ISBN 978-88-235-2121-6 ([https://books.google.it/books?id=2TCqDwAAQBAJ&pg=PT0 Anteprima su Google Libri])
 
==Film==