Joseph Freiherr von Eichendorff: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Joseph Freiherr von Eichendorff==
*''Era come se il cielo, con grande ardire, | avesse baciato la terra, silenziosamente; | e lei, nello splendore del nuovo fiorire, | di lui stesse sognando dolcemente. | L'aria tra i campi soffiava, | le spighe erano ritte sentinelle, | il bosco ombroso sussurrava, | la notte era chiara di stelle.'' (da ''Notte di luna'', in ''Nel buio splendeva la luna'', a cura di Edmund Jacoby, EL, San Dorligo della Valle, 2001.<ref>Citato Tiziano Franzi e Simonetta Damele, ''Stai per leggere..., 2 Generi, temi, laboratorio felle abilità'', Loescher Editore, Torino, 2010, p. 556. ISBN 9788820119669</ref>)
 
==[[Incipit]] di ''Vita di un perdigiorno''==
La ruota del mulino di mio padre aveva ripreso a girare e a rumoreggiare allegra, la neve sgocciolava senza posa dal tetto, i passeri cinguettavano e saltellavano tutt'intorno. Io, seduto sulla soglia, mi stropicciavo gli occhi assonnati. Come si stava bene al tepore del sole! Ma ecco d'un tratto che mio padre uscì di casa. Fin dall'alba aveva trafficato nel mulino. Col berretto da notte sulle ventitré mi apostrofò: «Fannullone! Eccoti di nuovo a stiracchiarti al sole e a sgranchirti fino a rovinarti le ossa, lasciando a me tutto il lavoro. Non ti posso più dar da mangiare a ufo! La primavera è alle porte. Va' un po' anche tu per il mondo a guadagnarti il pane». «Sta bene» ribattei. «Se io sono un fannullone, poco importa, me ne andrò per il mondo in cerca di fortuna» {{NDR|Joseph Freiherr von Eichendorff, ''Vita di un perdigiorno'', traduzione di Lydia Magliano, Rizzoli, 1976}}
 
==Note==