Giorgio Bocca: differenze tra le versioni

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*L'[[Italia]] non è solo un paese lungo, è un paese antico dove il meraviglioso pagano si è trasfuso nel miracoloso cattolico e in cui il papa è il vero re con cui bisogna comunque andare d'accordo, o con il Concordato o con la sua riconferma nella costituzione repubblicana, articolo 7, approvato da tutti i comunisti materialisti e atei salvo la Teresa Noce e il professor Concetto Marchesi. (cap. II, p. 83)
*La condizione di [[Repubblica Sociale Italiana|Salò]] è povera e umiliante: un duce prigioniero delle SS, attorno a lui un nido di vipere, di gelosie, di assurdi appetiti, un esercito diviso fra milizie di partito, compagnie di ventura, sopravvissuti della casta militare. E poi l'odio popolare, la stanchezza. Ma allora perché i giorni di Salò sono rimasti per i reduci «la stagione della verità»? Forse nel suo essere come sospesa nel vuoto c'era qualcosa di miracoloso, come una risurrezione del cadavere decomposto del fascismo di regime di un fascismo, sofferente ma vivo, che senza Salò sarebbe scomparso. Ecco, la repubblica fu vissuta e poi ricordata non come un periodo concluso, ma come un ponte, come la prova che le porte della storia non si sarebbero chiuse alle spalle di Mussolini. (cap. III, p. 116)
*Per alcuni decenni la sopravvivenza del MSI è affidata alle doti camaleontiche di dirigenti come [[Giorgio Almirante]], figlio di teatranti, dotato di qualità istrioniche e di eleganza da capocomico, con occhi azzurri. Tocca a lui e a quelli come lui guidare il doppio gioco fra il neofascismo parlamentare che naviga nel sottogoverno e quello mistico o violento che va bene alla borghesia d'ordine per tenere a bada i rossi. (cap. IV, p. 141)
*Passano gli anni, cambia il mondo, ma il [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]] continua a essere identico nel suo camaleontismo, reazionario e populista, presente nei salotti dell'aristocrazia nera di Roma come nelle borgate, protettore dei violenti e ovazionato dai pellicciai, lo stesso partito di quelli che negoziano con ministri democristiani e degli altri che hanno scritto sulla porta delle loro sedi: «Vietato ai cani e a Michelini<ref>Arturo Michelini (1909 – 1969), segretario del MSI dal 1954 al 1969.</ref>», legittimo e illegittimo. (cap. IV, pp. 143-144)