Tullio Avoledo: differenze tra le versioni

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'''Tullio Avoledo''' (1957 – vivente), scrittore italiano.
 
*La [[pubblicità]] suggestiva cerca di influenzare il cliente con un messaggio che vinca la sua resistenza all'acquisto. Ciò su cui si fa leva con questo genere di pubblicità non è il lato informativo, ma l'immagine del prodotto. Quindi cerca di stimolare l'inconscio del cliente. E dove il bisogno non c'è, lo si crea. (da ''Lo stato dell'unione'')
*Alla luce del giorno tutto acquista una sua apparente normalità. Da questa parte c'è la realtà, con il lavoro e la spesa e la famiglia e le rate del mutuo. Dall'altra le cose che restano, e forse è meglio che restino, misteriose. (da ''Lo stato dell'unione'')
*Io credo che la civiltà sia una patina molto sottile, come la doratura di un orologio da poco, che poi con l'acqua o semplicemente col tempo o alla prima grattata contro un muro va via e lascia vedere cosa c'è sotto: il grigio e il freddo dell'acciaio. (da ''Mare di Bering'', Sironi)
 
{{Intestazione|LibriAlice, a cura di Grazia Casagrande, 20 novembre 2003}}
*Credo che, adattando l'adagio di [[Ludwig Feuerbach|Feuerbach]], se è vero che "l'uomo è ciò che mangia", lo scrittore è ciò che legge.
*Gli incontri con i lettori sono l'esperienza più bella che mi sia capitata [...]. Mi piace, il contatto diretto. Anche se più che del mio libro amo parlare di altre cose, magari di un articolo che ho letto sul giornale o di una cosa che mi è capitata poco prima per strada. Diciamo che vedo nei miei libri un aggancio per poter parlare con altre persone di altre cose. Se poi vogliono parlare di quello che scrivo, okay, non mi tiro indietro.
*Io ogni tanto faccio un esercizio mentale: provo a leggere un quotidiano fingendo di essere un uomo degli anni '50. Leggo di bambini clonati, cambi di sesso, miliardari russi, grattacieli buttati giù con gli aerei, sette orientali che fanno attentati col gas nervino... Visto così è un mondo pazzesco, no?
*La [[ricchezza]] in realtà c'è sempre stata. Solo che era nelle mani di pochi. E le differenze sociali erano tali che i ceti dominanti non avevano in realtà alcun vero contatto con gli "inferiori". O viceversa. C'era la città borghese e più o meno colta, e poi c'era la campagna povera e analfabeta.
*Sarei curioso di sapere come il mondo letterario giudica me. Mi sento un po' come quando guardi i pesci nell'acquario e dopo un po' ti accorgi che anche loro guardano te. L'acquario della letteratura italiana lo conosco poco. Immagino di essermi mosso piuttosto goffamente in un mondo di cui ignoro le regole, il bon ton e i rapporti di forza.
*Scrivo in modo istintivo. Sono più un passero che costruisce il nido con materiali diversi, presi qui e là, che un cuculo che si insedia in un nido già pronto.
*Credo che, adattando l'adagio di [[Ludwig Feuerbach|Feuerbach]], se è vero che "l'uomo è ciò che mangia", lo scrittore è ciò che legge.
*Se elementi di giallo o di fantascientifico entrano nella mia narrazione lo fanno per conto loro, senza che io possa controllare la cosa. Non sono materiali che scelgo. Sono mattoni che volano nel mio cantiere senza che riesca a capire da dove vengono.
*La ricchezza in realtà c'è sempre stata. Solo che era nelle mani di pochi. E le differenze sociali erano tali che i ceti dominanti non avevano in realtà alcun vero contatto con gli "inferiori". O viceversa. C'era la città borghese e più o meno colta, e poi c'era la campagna povera e analfabeta.
*Io ogni tanto faccio un esercizio mentale: provo a leggere un quotidiano fingendo di essere un uomo degli anni '50. Leggo di bambini clonati, cambi di sesso, miliardari russi, grattacieli buttati giù con gli aerei, sette orientali che fanno attentati col gas nervino... Visto così è un mondo pazzesco, no?
*Secondo i miei amici sono "un pessimista che ci prova". Il fatto è che ho due figli piccoli, e non posso proprio permettermi di essere pessimista. Né per me né per loro.
*Gli incontri con i lettori sono l'esperienza più bella che mi sia capitata [...]. Mi piace, il contatto diretto. Anche se più che del mio libro amo parlare di altre cose, magari di un articolo che ho letto sul giornale o di una cosa che mi è capitata poco prima per strada. Diciamo che vedo nei miei libri un aggancio per poter parlare con altre persone di altre cose. Se poi vogliono parlare di quello che scrivo, okay, non mi tiro indietro.
*La [[pubblicità]] suggestiva cerca di influenzare il cliente con un messaggio che vinca la sua resistenza all'acquisto. Ciò su cui si fa leva con questo genere di pubblicità non è il lato informativo, ma l'immagine del prodotto. Quindi cerca di stimolare l'inconscio del cliente. E dove il bisogno non c'è, lo si crea. (da ''Lo stato dell'unione'')
*Alla luce del giorno tutto acquista una sua apparente normalità. Da questa parte c'è la realtà, con il lavoro e la spesa e la famiglia e le rate del mutuo. Dall'altra le cose che restano, e forse è meglio che restino, misteriose. (da ''Lo stato dell'unione'')
*Io credo che la civiltà sia una patina molto sottile, come la doratura di un orologio da poco, che poi con l'acqua o semplicemente col tempo o alla prima grattata contro un muro va via e lascia vedere cosa c'è sotto: il grigio e il freddo dell'acciaio. (da ''Mare di Bering'', Sironi)
 
== ''L'elenco telefonico di Atlantide'' ==
 
*– Dio ama i poveri...<br />– È per questo che ne ha fatti tanti.