Adolfo Bioy Casares: differenze tra le versioni

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+incipit de "Il sogno degli eroi"
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==[[Incipit]] di alcune opere==
===Il''Dormire sognoal degli eroisole''===
Con questa, sono tre volte che le scrivo. Casomai non mi lascino concludere, ho messo la mia prima lettera in un posto che so. Un domani, se volessi, potrei riprendermela. È così breve e l'ho scritta così di fretta che non la capisco nemmeno io. La seconda, che non è molto migliore, gliel'ho mandata tramite una messaggera, una certa Paula. Poiché lei non ha dato segno di vita, non insisterò oltre con lettere inutili, che magari potrebbero indisporla nei miei confronti. Le racconterò la mia storia dall'inizio e cercherò di essere chiaro, perché ho bisogno che mi capisca e mi creda. Le cancellature si devono alla mancanza di tranquillità. Mi alzo di continuo e accosto l'orecchio alla porta. {{NDR|Adolfo Bioy Casares, ''Dormire al sole'', traduzione di Francesca Lazzarato, Edizioni SUR, 2018}}
 
===''Il sogno degli eroi''===
Nel corso dei tre giorni e delle tre notti di carnevale del 1927 la vita di Emilio Gauna raggiunse il suo primo e misterioso culmine. Se qualcuno sia stato in grado di prevedere il terribile termine accordato e, da lontano, abbia alterato il flusso degli eventi, non è cosa facile da stabilire. Certamente, una soluzione che indicasse un oscuro demiurgo come autore dei fatti che la povera e frettolosa intelligenza umana vagamente attribuisce al destino, più che una luce nuova aggiungerebbe un problema nuovo. {{NDR|Adolfo Bioy Casares, ''Il sogno degli eroi'', traduzione di Livio Bacchi Wilcock, Bompiani, 1968}}
 
===''L'avventura di un fotografo a La Plata''===
Verso le cinque, dopo un viaggio lungo quanto la notte, Nicolasito Almanza arrivò a La Plata. Si era addentrato appena di un centinaio di metri nella città, a lui sconosciuta, quando delle persone lo salutarono.<br>Non rispose perché‚ aveva la mano destra occupata con la borsa della macchina fotografica, le lenti e altri accessori e la sinistra con la valigia. Ricordò allora una situazione simile. Si disse: «Tutto si ripete», ma l'altra volta aveva le mani libere e aveva risposto a un saluto diretto a qualcuno che gli stava alle spalle. Guardò indietro: non c'era nessuno. Quelli che lo avevano salutato ripetevano il saluto e sorridevano, la qual cosa attirò la sua attenzione perché‚ non aveva mai visto quelle facce. {{NDR|Adolfo Bioy Casares, ''L'avventura di un fotografo a La Plata'', traduzione di Elena Clementelli, Editori Riuniti, 1987}}
 
==Note==