Ricette dai libri: differenze tra le versioni

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*«[...] Cosa stai cucinando?»<br/>«Filatura di grano duro in trafila di bronzo con datterini pelati a vivo, cipolla bianca di Castrofilippo appassita in olio extravergine con spremitura a freddo, all'aroma di basilico della mia grasta. E poi, ascolta bene, rosso di gallina ruspante di terra su letto d'albume bianco rassodato a bassa temperatura in succo di olive Nocellara».<br/>«Minchia, cose di lusso. E che vuol dire?».<br/>«Spaghetti col sugo di pomodoro e uova fritte». ([[Gaetano Savatteri]])
*''Disossate | la verità | per cucinarla | meglio.'' ([[Marcello Marchesi]])
*– Meno male che 'sto Ramadan è finito, Salah. Cominciavo ad andare in crisi d'astinenza. Come hai detto che si chiama 'sta delizia?<br>– [[Fessenjun]]. Pollo con noci e melagrana.<br>– Una roba paradisiaca. È tanto difficile da fare?<br>– No, anzi. Prendi le noci, le mezze noci, e le fai tostare in padella. Devono tostare, sennò poi con la melagrana si sente troppo contrasto. Poi prendi il pollo, lo fai rosolare in casseruola. Quando è bello rosolato aggiungi brodo, e fai stufare. Alla fine metti sciroppo di melagrana, questo qui. ([[Marco Malvaldi]] e [[Glay Ghammouri]], ''[[Vento in scatola]]'')
*«Questo è il nostro piatto preferito» dice JoAnn. «È un misto di riso integrale e riso selvatico, saltato con tofu e cavolo rosso. Me lo sono inventata tempo fa. Taglio un po' di tofu a cubetti e lo lascio marinare in un intingolo di salsa di soia, succo di limone, aglio in polvere, maggiorana, timo e pepe di cayenna. Poi lo faccio saltare in olio d'oliva con le cipolle, un mazzetto di erbe aromatiche e qualche spezia, aggiungo il cavolo sin quando non è tenero, ci butto il riso già bollito, ed è pronto.» (''[[Come mangiamo]]'')
*Ricetta per fare l'acqua di mughetto: Prendi dei fiori di mughetto e distillali, e bevine un cucchiaino o due, secondo la necessità: questo liquore ridona la parola a chi, per paralisi, sia diventato muto; sostiene il cuore e rinforza la memoria; guarisce la gotta. I fiori vanno messi, stretti stretti, in un bicchiere, quindi tenuti in un formicaio per un mese. Allora, tirali fuori e troverai un'essenza che deriva dai fiori stessi; conservala in una fiala: essa è ottima per i sani e per gli ammalati, sia per gli uomini che per le donne. [...] Per le slogature fa' delle frizioni, e per le coliche prendine un cucchiaino colmo, ogni ora. ([[Robert Louis Stevenson]])