Papa Benedetto XVI: differenze tra le versioni

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→‎Udienze: Sant'Ireneo di Lione, 28 marzo 2007
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{{NDR|Joseph Ratzinger, ''La mia vita'' (''Aus meinem Leben Erinnerungen 1927-1977''), traduzione di Giuseppe Reguzzoni, Edizioni San Paolo, 1997}}
 
==''L'unità delle nazioni. Una visione dei Padri della Chiesa'' ==
* La religione politica non ha alcuna verità. Essa poggia su una canonizzazione della consuetudine contro la verità. Questa rinuncia alla verità, anzi lo stare contro la verità per amore della consuetudine, è stata perfino ammessa dai rappresentanti della religione romana -Scevola, Varrone, [[Seneca]]. [...] La religione politica dei Romani non ha alcuna verità, ma al di sopra di essa esiste una verità, e tale verità è che l'asservimento dell'uomo a consuetudini ostili alla verità lo pone in balìa di potenze antidivine che la fede cristiana nomina demoni. (pp. 81-82)
* [Nella religione politica e romana] Il bene dello Stato che si crede legato al persistere e sopravvivere delle sue antiche forme, viene posto al di sopra del valore della verità. Qui [[Agostino d'Ippona|Agostino]] vede scoppiare in tutta la sua asprezza il contrasto vero e proprio: secondo la concezione romana, la religione è una istituzione dello Stato, quindi una sua funzione, e come tale è subordinata ad esso. Non è un assoluto il quale sia indipendente dagli interessi dei gruppi che la rappresentano, ma un valore strumentale rispetto allo "Stato" assoluto. Secondo la religione cristiana, per contro, nella religione non si tratta di consuetudine ma di verità, che quindi non viene istituita dallo Stato, ma ha per se stessa una nuova comunità la quale abbraccia tutti quanti vivono della verità di Dio. (p. 82)
* Il servigio agli idoli non è, invero, solo uno stolto affaccendarsi senza oggetto, ma, consegnando l'uomo in balìa della negazione della verità diviene servigio ai [[demone|dèmoni]]: dietro gli dèi irreali sta il potere sommamente irreale e dietro la schiavitù alla consuetudine vi è il servaggio agli spiriti malvagi. In ciò sta la vera profondità a cui scende la liberazione cristiana e la libertà conquistata in essa: liberando dalla consuetudine affranca da un potere, che l'uomo ha lui stesso dapprima creato, ma che di gran lunga si è levato sul suo capo e ora è signore su di lui; è divenuto un potere oggettivo, indipendente da lui, breccia d'invasione da parte della potenza del male come tale, che lo sopraffà, cioè dei "demoni". (p. 83)
 
{{NDR|Joseph Ratzinger, ''L'unità delle nazioni. Una visione dei Padri della Chiesa'' (''Die Einheit der Nationen. Eine vision der Kirchenväter''), traduzione di Giulio Colombi, a cura di Giovanni Maria Vian, edito da dalla Libreria Editrice Vaticana e da Morcelliana Edizioni (serie "Pellicano rosso", vol. 102), 2ª edizione riveduta, 2009, OCLC 72415016}}
 
==''Perché sono ancora cristiano. Perché sono ancora nella Chiesa''==